Sul golfo che domina Alassio c'è una villa di fine '800, Villa della Pergola, oggi Relais de Charme dallo spirito contemporaneo. Al suo interno il ristorante Nove, stella Michelin, è guidato dallo chef Giorgio Pignagnoli.
La storia di Villa della Pergola, luxury hotel ad Alassio e del suo ristorante Nove (una stella Michelin), è decisamente affascinante. Da ogni punto di vista. La villa, che si trova sulle colline immediatamente sopra il golfo di Alassio, è stata costruita a fine 800 da una famiglia inglese, parte di quel ristretto e raffinato gruppo di britannici che avevano scoperto le meraviglie del Ponente ligure. All’amore per il bello della famiglia si deve anche l’altro straordinario elemento di unicità di questo luogo: il parco terrazzato. La profonda conoscenza dell’arte del giardinaggio e una ben studiata progettazione, elementi tipicamente inglesi, hanno dato vita a un luogo che sostiene senza fatica il confronto con i più noti Giardini della Mortola di Villa Hambury.
L’atmosfera che si respira a Villa della Pergola è rimasta quella, raffinata ed elegante, e pur conservando molto bene la sua memoria è perfettamente contestualizzata in un Relais de Charme dallo spirito contemporaneo, dotata di poche camere, ristrutturate grazie a un attento intervento di restauro conservativo da Ettore Mocchetti, architetto e per lungo tempo direttore della rivista AD. Dei giardini si è occupato, invece, un altro grande nome, l’architetto paesaggista Paolo Pejrone, che ha rinnovato e arricchito un parco botanico di 22mila metri quadri con vegetazione mediterranea, piante rare della flora esotica e collezioni botaniche uniche in Europa.
Il ristorante, Nove, è stato aperto nel 2016. Nel 2020 ottiene la prima stella Michelin, confermata anche dopo il cambio dello chef. Dopo Giorgio Servetto oggi la cucina è nelle mani di Giorgio Pignagnoli, classe 1990, diplomato ad Alma e con un bel po’ di esperienze costruite da Claudio Sadler sui Navigli e in Sardegna, da Yannick Alleno a Parigi e Luigi Taglienti al Lume. Pignagnoli punta su una cucina in stretta connessione con il territorio: le verdure che arrivano dall’Orto Rampante, spazio interno sottratto al lussureggiante parco, e dai piccoli produttori locali sono al tempo stesso garanti della tradizione e veicolo di visioni di futuro. Tutto questo si ritrova perfettamente nel menu di Nove, che racconta una nuova cucina ligure in cui la tradizione è certamente coltivata, ma è rivista e alleggerita. Colpisce l’attenzione per un utilizzo dei grassi ridotto al minimo, risaltano piatti tipicamente liguri come i corzetti e i risotti di nuova interpretazione. Ottimi piatti che sorprendono e appagano il palato. Lo chef dimostra di aver compreso perfettamente il territorio e le sue ricchezze, esibendo una grande capacità di unire gli opposti in modo armonico, senza accentuare la diversità dei gusti e senza puntare a stupire a ogni costo.
La sala è nelle mani di Francesca Ricci, giovane e creativa con una visione attuale e ricercata del nuovo modo di accogliere. Ai genitori di Francesca va il grandissimo merito di aver sottratto anni fa la villa a una speculazione edilizia e di aver accuratamente e puntigliosamente investito su un progetto di rilancio molto riuscito. A Francesca quello di saper valorizzare molto bene il confronto tra passato, presente e futuro che Nove e Villa della Pergola racchiudono e rappresentano così bene. Un piccolo esempio è la classica salviettina lava mani che qui ritorna, ma in versione moderna. Ma a conferire un’impronta di poliedricità sia negli allestimenti della tavola sia nei piatti stessi, è la formazione di Francesca, concentrata su arte e moda.
Villa della Pergola può contare anche su un altro grande talento femminile: Maîtresse de Maison è infatti Nadia Finelli, manager che sa combinare efficacemente la cura del bello e unico che la struttura custodisce con una solida concretezza.
a cura di Federico Lorefice
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