Nella città pugliese, questo indirizzo fa quotidianamente ricerca tanto sull'impasto quanto sugli ingredienti delle farciture. Valorizzando sempre, come obiettivo primario, le meravigliose produzioni italiane e, ancor prima, regionali.
Abbiamo così intervistato il titolare, Francesco Pellegrino, per farci raccontare la genesi del progetto Levante Eat Pizza. E qual è il processo creativo che porta ad una pizza tanto amata dalla sua clientela e premiata nei contest.
Intervista a Francesco Pellegrino
Quando è nato il progetto Levante Eat Pizza?
L’avventura di Levante inizia nel 2009 ad Altamura, dove abbiamo aperto il primo locale come pizzeria d’asporto. Poco alla volta, col passare degli anni, abbiamo sentito la necessità di ampliare la nostra attività sia in termini di superficie che di offerta. Siamo così arrivati al 2019, quando è nata Levante Eat Pizza, la nostra sede con servizio al tavolo.
Da dove ha origine questo nome?
Il nome Levante nasce dall’attività di mio padre, casaro da tre generazioni. Io avrei dovuto rappresentare la quarta… Ho dunque voluto mantenere il nome della sua attività, con la differenza che io oggi “trasformo” la farina e non, come lui, il latte, in eccellenze gastronomiche.
Chi ti affianca e sostiene in questa attività?
Al mio fianco ho mia moglie Francesca Delmedico, spalla e figura fondamentale per la nostra attività. Lei si occupa della gestione della sala. Insieme studiamo inoltre le nuove pizze da mettere in carta e testiamo i topping che vanno a completare le pizze presenti in menu. Questo ritengo sia un tassello fondamentale del nostro successo.
Come descriveresti l’ambiente del tuo locale?
Molto sobrio, in stile moderno. Qui si respira “aria di pizza” in ogni angolo. Anche se gli ambienti sono separati dalla zona pizzeria, tutto di Levante racconto il calore e il gusto di questo piatto.
Com’è dunque strutturato il menu?
Da noi si fa un percorso che va dall’antipasto al dolce tutto in chiave lievitati. Per le bruschette in carta produciamo pane con solo l’utilizzo di lievito madre. Oltre alla contemporanea, nostro cavallo di battaglia, che ci ha permesso di classificarci al primo posto nella competizione nazionale La Città della Pizza, realizziamo altre tipologie di pizza. Ad esempio la pizza fritta e pizza al padellino, esperienza di pizza a 360 gradi a disposizione del nostro ospite.
Come seleziona le materie prime?
Come per i topping, la degustazione è un aspetto fondamentale. Per la farina ci affidiamo a Petra – Molino Quaglia. Il nostro obiettivo è poi quello di collaborare ove possibile con aziende del nostro territorio. È motivo per non d’orgoglio dare un’impronta 100% Made in Puglia alle nostre creazioni. Ora con il Capocollo di Martina Franca, ora con la cipolla di Acquaviva.
a cura di Redazione Italian Gourmet
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