Dalla teoria alla pratica: Confartigianato Imprese Rimini fa lezione sul pane artigianale alle elementari
‘Mani Intelligenti’ è il ciclo di incontri promosso da Confartigianato Imprese Rimini, svoltosi tramite laboratori didattico-teorici, direttamente all’interno delle aule scolastiche, tenuto in questo periodo dal presidente e panificatore Davide Cupioli, che con entusiasmo e abilità ha cercato di stimolare i bambini delle elementari in maniera attiva, insegnandogli gli ingredienti e i principi basilari che regolano la panificazione.
Alla luce dell’esito positivo di questa edizione di Mani Intelligenti, per l’edizione 2024 si prevede un nuovo ciclo di incontri che vedrà i bambini ospiti di una azienda del territorio dotata di apposite aule, in modo che essi possano passare dalla teoria alla pratica. Al termine delle lezioni ai bambini è stato consegnato un kit contenente la farina del Molino Spadoni e altri ingredienti donati da Mo.Ca.
Mani Intelligenti: la nascita del progetto
Il progetto nasce dalla sensibilità di alcuni insegnanti e dal rapporto di lunga data che Confartigianato ha stabilito con le scuole del territorio. Azioni come questa che tipo di ritorno possono avere per la categoria artigiana?
«Sono 25 anni che mi occupo di panificazione e ho partecipato a molti eventi di formazione, corsi con professionisti blasonati che a turno proponevano virtuosismi difficilmente replicabili nella quotidianità, – chiosa il presidente -, che ritorno ha un panificatore a parteciparvi quando i suoi clienti sono prevalentemente persone normali?».
Detto ciò, come artigiano e imprenditore, Cupioli si interroga rispetto alle esigenze della categoria cui appartiene, come per esempio, «quali strategie mettere in campo per portar queste persone in negozio? Come convincerle che il pane artigianale è un acquisto consapevole?» Le risposte se le dà «promuovendo in prima persona la cultura dell’arte bianca, educando i consumatori, e perché no, facendolo anche attraverso i bambini, per avvicinare le famiglie e formare i clienti del futuro».
Solo questa settimana ha incontrato personalmente circa «200 bambini delle classi prima, seconda, terza e quarta, indirettamente 200 famiglie. – Spiega ancora,- attraverso i laboratori ho fatto capire il valore del lavoro artigiano, del “saper fare”, e magari dentro qualcuno di loro si è accesa una fiammella. In ogni caso un domani avranno culturalmente maggior rispetto per lil nostro mestiere, perché hanno capito il sacrificio che richiede, e le conoscenze necessarie per farlo.
Quindi, a mio avviso, più panificatori dovrebbero convogliare le proprie energie verso questo tipo di attività che non dà un ritorno immediato ma se ne vedranno i benefici nel tempo. Ne sono fermamente convinto».
a cura di Lucia Lombardi
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