Il settore della gelateria è caratterizzato da una forte stagionalità: Marco Cavedagni, Presidente di Acomag, lancia un appello al Presidente del Consiglio perché valuti questo aspetto e consenta alle aziende di ricominciare a lavorare al più presto possibile, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza
«Mi sono sentito di lanciare questo appello, perché il settore delle gelaterie, rispetto ad altri comparti dell’alimentare è caratterizzato una forte stagionalità» esordisce così, Marco Cavedagni, Presidente di Acomag, nell’intervista rilasciata a italiangourmet.it. «Occorre agire in fretta perché, quello che si perde ora, in termini di fatturato, non lo si recupererà più durante l’anno». Le gelaterie, come è noto, sono chiuse e molte si stanno attrezzando per servire i propri clienti attraverso il delivery, ma è fuori discussione che, se non saranno messe in condizioni di aprire al più presto, e cioè non appena si potranno garantire le necessarie condizionidi sicurezza, si comprometterà l’intera stagione.
«Non voglio avanzare proposte irrealistiche» prosegue Cavedagni, «Sappiamo tutti benissimo che la coperta è corta e che gli aiuti che il Governo sta predisponendo non portranno accontentare tutti. Non si potrà, ovviamente, ottenere dei finanziamenti a pioggia. Mi preoccupa anche che gli interventi trovino adeguate risorse ad evitare di creare pericolose illusioni. Per questo chiediamo almeno che il Governo consideri la tipicità del nostro settore e ci permetta, pur nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, di riaprire le nostre attività sia industriali sia artigianali».
Proprio in questi giorni il Governo ha deciso di prolungare il lockdown fino al 3 di maggio, abbiamo quindi chiesto a Marco Cavedagni quali sono i provvedimenti che si potrebbero attuare per attenuarne gli effetti sul settore gelateria «bisognerebbe lavorare in concerto con le associazioni di categoria per pensare a una progressiva ripartenza. Occorre anche tenere conto del fatto che l’industria delle macchine del gelato che rappresento, ha dei competitor internazionali che vivono una situazione di minori limitazioni, soprattutto per quel che riguarda il gelato soft, che nel mondo è molto più diffusi che da noi. Sia chiaro che non intendo mettere in secondo piano la salute delle persone, ma chiedo al Governo di considerare le priorità di intervento anche valutando gli aspetti che caratterizzano le industrie che rappresento: 14 fabbricanti di attrezzature con 1.000 addetti ed un fatturato di oltre 500 milioni, con una percentuale di export vicina all’80 %»
L’APPELLO COMPLETO
Gentilissimo Presidente del Consiglio dei Ministri,
Mi chiamo Marco Cavedagni e Le scrivo a nome dell’Associazione Nazionale Costruttori Macchine Arredamenti Attrezzature per Gelato Acomag che ho l’onore di presiedere.
La nostra Associazione consta di 14 fabbricanti con 1.000 addetti ed un fatturato di oltre 500 milioni con una percentuale di export vicina all’80 %.
Pur nella dimensione contenuta, la nostra associazione rappresenta nel mondo un’eccellenza del made in Italy che si appoggia e va insieme ad un’eccellenza gastronomica nazionale quale quella del gelato artigianale di tradizione Italiana.
I nostri clienti principali sono le gelaterie ed il mercato singolo più importante è quello Italiano dove operano circa 20.000 gelaterie.
L’aspetto che sento doveroso portare alla Sua attenzione è che il nostro mondo è caratterizzato da una fortissima stagionalità ed una gelateria, pur avendo costi spalmati su 12 mesi, ha una percentuale di ricavi fortemente concentrata in pochi mesi dell’anno.
I mancati introiti già subiti a causa del fermo al DPCM dell’ 11 Marzo 2020, avvenuto in alcune tra le più proficue settimane dell’anno, hanno prostrato la situazione finanziaria di molti esercizi ed il loro protrarsi comporterà la chiusura di qualche migliaio di gelaterie con un inevitabile effetto domino su tutta la filiera produttiva che, oltre ai nostri associati, comprende anche i fabbricanti di ingredienti e di accessori.
La mia preghiera è allora quella di voler considerare con la massima attenzione, nel valutare un calendario di riaperture, questa particolare esigenza del nostro settore al momento di stabilire una scala di priorità.
Una volta che Ella voglia considerare questa possibilità, la mia Associazione si impegna a cooperare per redigere nel modo più professionale una prassi operativa che rispecchi in pieno le regole Haccp e le direttive dei decreti ministeriali in modo da costituire una valida difesa per il bene che tutti noi consideriamo prioritario: la salute della collettività.
Le auguro di cuore un buon lavoro e Le esprimo la mia personale vicinanza per i Suoi sforzi ed il Suo impegno in questo momento.
Marco Cavedagni
Presidente Acomag
a cura di Atenaide Arpone
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