Andrea Gaibazzi, nuovo presidente di Sipan (il consorzio che racchiude oltre 60 aziende di tecnologia per il settore dell’arte bianca), ha siglato lo scorso giugno un accordo pluriennale con Fiera Milano che porterà alla realizzazione di una manifestazione specifica per il settore del bakery, con un fermo orientamento internazionale.
La fiera sarà denominata MIPPP e verrà organizzata all’interno di Host, quindi avrà una cadenza biennale. La forte rappresentanza delle maggiori aziende italiane di Sipan, unita al know how di Fiera Milano, lascia sperare che questo evento possa diventare un punto di riferimento per le aziende del bakery italiane e mondiali.
MIPPP sarà la novità del 2025, almeno in ambito food. Quali confini volete dare a questa nuova fiera?
Sì, MIPPP sarà una novità del 2025 se considerata come “Fiera Internazionale del Bakery”, non è in ambito “food” ma afferisce alle “tecnologie del bakery” a servizio dell’arte bianca. Confini? Siamo aperti e ambiziosi, ma al contempo realisti. La nuova manifestazione viene organizzata da Fiera Milano – appunto in partnership con Sipan – per diventare una delle fiere europee di riferimento per il mondo delle tecnologie bakery. L’organizzazione e il respiro “internazionale” saranno quello che Fiera Milano dovrà apportare e la coesistenza all’interno di Host sarà di grande aiuto per lanciare questa nuova “specializzazione” in breve tempo. Non solo, la riconoscibilità indiscussa di Host come fiera internazionale dell’HoReCa, ci permette di arrivare a quei player di mercato che, sempre di più, toccano il bakery come elemento di coesione del food in generale. La trasversalità del bakery abbraccia ogni ibridazione food che il mercato del retail propone, quindi quale miglior opportunità per questi operatori di trovare chi queste tecnologie le produce?
Una fiera di riferimento della sola arte bianca artigianale mancava in Italia: rivedremo un nuovo “Siab”? Avete in mente delle novità? Come mai avete deciso di puntare su Milano?
Vero. Mancava una fiera veramente specializzata nell’ambito dell’arte bianca. Un evento che tale dovrà essere, in quanto ospiterà biennalmente delle novità tecnologiche a qualsiasi livello di interesse. Dal piccolo artigiano, fino alla piccola industria. Saranno presenti appunto ciò che si è sempre visto in precedenza a Sigep, ma con un’attenzione nuova alle automazioni e alle soluzioni ad alto risparmio energetico. Siab è stata una fase, nata per altre esigenze, ma che ai tempi ottenne risultati di tutto rispetto, portando ad occupare oltre 30 mila mq espositivi. I tempi sono cambiati e le fiere sono diventate sempre più uno strumento molto costoso per le aziende. L’obbiettivo, quindi sarà quello di farne meno, ma molto più specifiche e rappresentative di novità effettive.
Il panorama internazionale è in fermento. A Parte Iba ,che è una fiera super-consolidata nel tempo, Europain è da parecchio tempo in cerca di un’anima. Quale sarà l’anima di MIPPP?
Senza voler eccedere in ottimismo, la caratura di Sipan e delle aziende che rappresenta, ci possono portare da subito ad occupare un bel gradino del podio. Iba al momento è una fiera straordinaria, che attira a livello internazionale clienti e prospect da tutto il mondo. Forse quello che ci mancava erano solo un partner di primissimo livello in ambito fieristico e la consapevolezza di rappresentare un’Italia leader al mondo per queste tecnologie. Sono certo che in pochi anni ce la giocheremo alla pari coi grandi eventi del settore.
La tecnologia Made-in-Italy è molto apprezzata sul mercato internazionale, quali sono i settori che funzionano meglio e quali quelli in espansione?
Corretto, le tecnologie e le aziende italiane sono sempre più quotate e riconosciute. Questo è merito di ognuna delle decine di aziende medio-piccole, che lavorano e che sviluppano soluzioni sempre più affidabili e sfidanti. Se proprio devo dire la mia, credo che si possa crescere sul fronte dei servizi e della ricerca. Dobbiamo capire che la “qualità” che vendiamo non è solo rappresentata prodotto, ma dall’azienda intera. Non ci sono “settori” in espansione, ma tematiche calde a cui dover rispondere. Queste sono per certo il risparmio energetico e le automazioni che limitano l’intervento umano. Ovviamente queste necessità sono figlie degli alti costi delle utenze in generale e della difficoltà di trovare mano d’opera specializzata.
Sipan rappresenta, da sempre, lo zoccolo duro di aziende che supportano le manifestazioni dell’arte bianca, per coinvolgere gli artigiani, pensate di allearvi con qualche associazione o aprirete a tutte?
Sipan rappresenta oggi 64 aziende che generano complessivamente quasi 1 miliardo di fatturato e una quota media export che si avvicina al 60%. Questi pochi numeri danno un’idea dell’entità che rappresentiamo, ma che da sola non potrebbe ambire agli obbiettivi ambiziosi che ci prefiggiamo. Questo è un momento storico in cui le aggregazioni e i progetti condivisi sono indispensabili per poter affrontare una nuova sfida globale. Il mio intento è di aprire a tutte quelle associazioni di categoria che vedano e credano in un progetto internazionale come “palcoscenico” dei prossimi anni. Un contesto stimolante in cui crescere e poter scambiare idee e cultura produttiva con il mondo intero.
Fiera a parte, quali sono gli altri scopi che si prefigge Sipan?
Sipan è un Consorzio costituito per generare servizi ai propri associati. Non abbiamo fine di lucro, ma di semplice ridistribuzione di valore aggiunto. I progetti interni a Sipan – oltre alla Fiera – sono indirizzati a rappresentare l’Italia in Europa sul tema “direttiva macchine”. Oggi il nostro Consulente Tecnico presidia in Europa i tavoli in cui queste norme vengono scritte e definite. Quindi potete capire bene quanto l’interfaccia di un unico soggetto possa essere molto più forte di 64 singole aziende incapaci di farsi sentire.
a cura di Atenaide Arpone
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