Grande Cucina

Natale classico, jazz, rock

Sotto l’albero nascono idee. Capaci di stare in silenzio ma anche di suonare, facendo vibrare le corde vocali del gusto. Tre modi diversi per augurare Merry Christmas: seguendo le note classiche, preferendo quelle jazz, optando per il ritmo rock.

CLASSICO – Non chiamatelo panettone. Lei è una focaccia, perché la ricetta prevede il 10% di grassi (e non il 30% come richiesto dal disciplinare del panettone). E poi è morbidissima, buonissima e questo Natale ancor più legata alla sua patria d’origine: la Bassa Parmense, terra verdiana per eccellenza. Il suo ideatore, Claudio Gatti della Pasticceria Tabiano (a Tabiano Terme), ha pensato infatti di realizzarne una versione dedicata al grande compositore italiano. Partendo da un dolce amatissimo dal maestro: la spongata di Busseto, soffice e speziata. Da qui la focaccia a Giuseppe Verdi vocata: arricchita (dopo la cottura) con sciroppo di Lambrusco e con zenzero, chiodi di garofano, pepe nero, cannella e noce moscata. Oltreché arancia candita e cioccolato. Una focaccia d’autore, a cui presto se ne aggiungeranno altre ispirate a cinque opere verdiane: Aida, Nabucco, Rigoletto, Traviata e Trovatore.

JAZZ – Un cofanetto. Unico, esclusivo, rigorosamente in limited edition. Cinquanta esemplari che celebrano il jazz in tutte le sue sfumature. Persino al calice. Un elegante coffret per intenditori Luce & Music: ricercato, raffinato, fuori dal coro. Perché fuori da ogni schema sono gli ingredienti che lo compongono. Voilà Luce, l’outsider di Montalcino, incontro ravvicinato di sangiovese e merlot in assoluta armonia. Un vino pieno, intenso, complesso, nella sua annata 2013 e nelle sue vibranti sonorità fruttate e speziate, pronte a virare anche verso nuance floreali. Un nettare emozionale, fiero di sposare il grande jazz di Paolo Fresu, contenuto in un concept album come Eros: autografato dall’artista, con gatefold numerato a mano e realizzato in vinile color bianco panna. Una vera rarità, nata da una serie di collaborazioni di mister Fresu con Omar Sosa, Jaques Morelembaum, il Quartetto Alborada e Natacha Atlas. Un disco emozionante, che contiene anche un inedito di Peter Gabriel, magistralmente arrangiato da Fresu per tromba, pianoforte e violoncello. Per una degustazione sonora. E il ricavato delle vendite è destinato a una borsa di studio per un promettente studente dell’Accademia di Imola.

ROCK – Spumante? Sì, ma dallo swing sweety. Toscano? Certo, ma figlio di uve moscato. Il suo nome? Particolare Dolce. Dal colore dorato e brillante, dal perlage fine e persistente e dai sentori di salvia, miele, fiori d’arancio, frutta esotica e noce moscata. Perfetto con dolci burrosi, lievitati e aromatici, come il pandoro e il panettone, oppure con lo zabaione, il tiramisù e la panna cotta. Oppure perché no, con formaggi a grana dura, accompagnati da miele e confetture. Un vino rock, in grado di rompere gli schemi della toscanità e di seguire pure la filosofia charmat. Firmato dalla Tenuta del Buonamico, che in quel di Montecarlo, in provincia di Lucca, produce altre etichette preziose e “particolari”. In declinazione Brut (da uve pinot bianco, semillon e trebbiano toscano), Brut Rosé (da sangiovese e syrah) e Inedito (da pinot bianco di diverse annate), che vanta persino una parte affinata in tonneaux per circa 7 mesi. Per dare ritmo al Natale.