L’enologo Andrea Moser lancia il suo progetto “solista” con il primo temporary wine
Nasce il primo progetto di temporary wine, sulla scia dei temporary restaurant: in edizione limitatissima, da acquistare solamente en primeur. Si chiama Flow la nuova idea di Andrea Moser, enologo trentino classe 1982, che ha lasciato qualche tempo fa la cantina di Caldaro dove, nel ruolo di Kellermeister, ha ottenuto grandi successi, soprattutto nella valorizzazione del vitigno Schiava. Insieme al fratello Luca, anche lui enologo, ora ha creato AMProject, che sarà la culla di questi nuovi vini appunto temporanei, effimeri, ma molto concreti.
“Sono vini che cambieranno ogni anno per raccontare luoghi, territori, persone, vitigni e idee. Unici, praticamente irripetibili, in edizione limitata. Sarà possibile acquistarli solo online e solo in pre-ordine”. En primeur appunto, una pratica comune nei grandi mercati francesi, in particolare a Bordeaux, che permette di acquistare i vini e i millesimi più ricercati quando sono ancora in barrique o in affinamento, a prezzi concorrenziali. Il primo temporary wine Flow è stato appena messo a disposizione per le ordinazioni su andreamoserwinemaker.com a 75 euro la bottiglia: si ordina ora e si degusterà a marzo 2024. Arriva dalle vigne di Anghiari, nell’Aretino, a circa 450 metri sul livello del mare e ha una storia davvero particolare. Arriva da vigne di 80 anni di un vigneto abbandonato per un quarantennio, recuperato e sottratto al bosco metro dopo metro.
Le uve, vendemmiate e vinificate nell’autunno 2022, sono Trebbiano, Vermentino, Malvasia bianca, Canniolo bianco “e un 5% di altre varietà non ancora identificate: il bello di lavorare su una vigna così antica è anche questo”, sottolinea Moser. Flow è disponibile in numero limitatissimo: solo 726 bottiglie numerate e firmate, con etichetta d’artista creata da Serena Barbieri.
Che vino è? “Ha sentori di macchia mediterranea e pesca bianca al naso; al palato è fruttato e vibrante nell’acidità. Una macerazione appena protratta porta al finale un tocco di rusticità che asciuga piacevolmente il palato e probabilmente è una delle sue cifre distintive. Si beve con un bel tagliere di salumi e formaggi, abbinato a primi di pesce o verdure, ma anche con secondi di carne bianca, o di pesce in umido o alla griglia. Le ostriche sono il suo naturale contraltare, esaltandone la sapidità”, suggerisce l’enologo, che prima della lunga esperienza a Caldaro ha maturato competenze all’estero e nella cantina del suo mentore Franz Haas, finendo sulla copertina di Fortune come miglior rappresentante del settore under40.
Il futuro? Oltre alla creazione di altri vini temporanei, trasformare Flow in un club per dare priorità sulle nuove bottiglie e sulle cene e degustazioni. Si diventa soci acquistando un cofanetto di tre bottiglie, oppure con una quota di 100 euro all’anno.
a cura di Barbara Sgarzi
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