Congusto Institute

Non solo sogni: Francesca De Simone e la nuova vita da pasticcera

Se hai un sogno, inseguirlo può davvero cambiarti la vita.

Francesca De Simone, oggi pasticcera professionista, lo sa bene. Ma il suo viaggio verso la realizzazione personale non è iniziato in un laboratorio di pasticceria, tra profumi di burro, sac à poche e glasse lucide. Fino a qualche anno fa, infatti, De Simone faceva la commessa in un negozio, con una passione per la pasticceria che sembrava destinata a restare un semplice hobby.

«Durante il lockdown, ho avuto modo di fermarmi e riflettere. È stato un momento difficile per tutti, ma, per me, anche un’occasione per riscoprire ciò che mi rendeva felice: la pasticceria moderna», racconta De Simone. Così, spinta dalla voglia di dare una svolta alla sua vita, ha deciso di trasformare una passione in una professione.

La scelta di Congusto: un percorso verso leccellenza

Per realizzare il suo sogno, De Simone ha scelto di formarsi al Congusto Institute, uno dei principali poli italiani dedicati alla formazione professionale in ambito culinario. Qui ha frequentato il corso professionale di pasticceria, un programma intensivo pensato per fornire agli studenti competenze tecniche avanzate, una solida base teorica e l’esperienza pratica necessaria per affrontare il mondo del lavoro.

«Il corso è stato fondamentale per me», racconta De Simone. «Non solo ho imparato le tecniche della pasticceria moderna, ma ho avuto l’opportunità di lavorare fianco a fianco con professionisti di altissimo livello». Tra questi, Marco Pedron, direttore della didattica di pasticceria, che ha giocato un ruolo cruciale nel suo percorso. Conosciuto per la sua esperienza presso locali prestigiosi come Cracco, Pedron guida gli studenti attraverso un viaggio che unisce tradizione e innovazione, stimolandoli a trovare la propria identità creativa.

«Lavorare con Marco Pedron è stata un’esperienza unica. È un insegnante che non solo ti trasmette conoscenze, ma ti spinge a metterti in gioco, a superare i tuoi limiti», aggiunge Francesca. È stato proprio grazie a lui che ha avuto la possibilità di partecipare a un evento speciale, aprendo le porte a uno stage e, successivamente, a un’assunzione nel suo laboratorio.

Una generazione di sognatori realistici

Francesca De Simone Marco Pedron

Francesca appartiene alla generazione dei Millennials, cresciuta in un’epoca di grande incertezza. Dai sogni infranti della crisi economica globale del 2008, passando per il mercato del lavoro sempre più precario, fino alla pandemia di COVID-19, i Millennials hanno imparato a navigare l’instabilità cercando di reinventarsi continuamente.

«La pandemia è stata per me uno spartiacque. Mi ha insegnato che il cambiamento fa paura, ma è anche una forma di libertà», spiega Francesca. Ha trovato il coraggio di ascoltare quella voce interiore che le diceva di osare, nonostante i rischi.

Secondo uno studio dell’Osservatorio Giovani, i Millennials sono tra i più propensi a cambiare carriera almeno una volta nella vita, mossi più dal desiderio di autorealizzazione che da logiche meramente economiche. E il percorso di Francesca è una testimonianza perfetta di questo spirito.

La vita di oggi e il sogno di domani

Oggi Francesca si sveglia ogni giorno alle 5:30 a Tortona, prende il treno per Milano e si immerge nel lavoro. Nel laboratorio prepara ordini per diverse pasticcerie, affinando ogni giorno le sue competenze. «È impegnativo, ma non cambierei nulla. Ogni giornata mi avvicina al mio sogno: aprire un laboratorio di torte su ordinazione, dove ogni dolce racconti una storia unica», confida con un sorriso.

E mentre lavora, Francesca riflette spesso su come la sua generazione abbia imparato a fare della flessibilità una risorsa. «Siamo cresciuti con l’idea che il percorso lavorativo fosse lineare, ma abbiamo scoperto che non è così. Reinventarsi è possibile, anche quando sembra difficile. Basta il coraggio di un passo alla volta».

Francesca De Simone, un messaggio di ispirazione

La storia di Francesca non è solo un racconto di passione e successo. È anche una riflessione sui tempi in cui viviamo: un’epoca che, se da un lato mette a dura prova le certezze, dall’altro offre la possibilità di riscrivere il proprio destino.

«Cambiare strada è un rischio, certo, ma è anche il modo più autentico di vivere», conclude Francesca. E la sua avventura, fatta di sacrifici e sogni, è solo all’inizio.

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a cura di Monica Papagna