È orgoglioso e testardo, determinato e gentile: Tommaso Arrigoni, una stella Michelin da una mezza vita e una concentrazione sul lavoro quasi robotica, è uno di quegli chef piacevoli da incontrare e con cui parlare è sempre una crescita.
Per anni in coppia, da un anno e mezzo gestisce da solo il suo Innocenti Evasioni, punto di riferimento sicuro a Milano per chi vuole una cucina solida ed elegante, in un contesto romanticissimo e fuori dalle solite rotte modaiole.
Siamo al Portello, e – a meno di abitare qui – in via Privata della Bindellina ci si viene solo per lui: ma una volta entrati nel giro, difficile starne lontani, perché qui si respira aria di grande ristorante, senza bisogno di affettazione e senza quella rigidità che l’alta cucina impone troppo spesso a chi ne vuole godere.
L’accoglienza è quel raro mix tra educazione e piacevolezza, Tommaso è un oste raffinato, presente e puntuale, attento al dettaglio ma sempre disponibile alla chiacchiera bella.
Lontano dallo star system, ma pienamente inserito nel gran circuito degli chef, Tommaso è conosciuto anche dal grande pubblico per le sue partecipazioni televisive, a Detto Fatto e alla Prova del Cuoco. Un volto semplice e concreto che porta in tv la tecnica appresa allo storico alberghiero di via Uruguay, e affinata con tanto e tanto lavoro.
Ma l’impegno di Arrigoni non si limita a questo: sopra al ristorante ha aperto una scuola di cucina molto frequentata, ha al suo attivo diverse consulenze, e qualche anno fa ha deciso di dare forma ad un sogno, comprando un casale in Oltrepò e creando la sua piccola etichetta di vini.
Puoi scoprire il resto dell’articolo sul numero 3 di GRANDE CUCINA in edicola a luglio 2019
a cura di Anna Prandoni (Foto di Andrea Fongo)
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