Dai piccoli forni ai grandi panettieri, l’energia solare è la soluzione più immediata all’aumento dei costi dell’energia. Risorsa che consente di abbandonare la fiamma azzurra del metano (che oggi non è più sinonimo di economicità e rispetto dell’ambiente). Insomma, dopo anni in cui si sono convertiti i forni elettrici a gas in nome del risparmio energetico, oggi con l’installazione di un impianto fotovoltaico è possibile elettrificare i consumi e ridurre la bolletta energetica.
Risparmio energetico: Quali possono essere le opportunità, oggi, per le panetterie e, più in generale, per i laboratori artigianali? Può sembrare paradossale, ma la risposta sta proprio nell’energia elettrica, grazie al fotovoltaico.
Farina, acqua e sale: ingredienti per un alimento semplice. Negli ultimi mesi, insieme a luce, gas e carburanti, i rincari hanno colpito anche farine e sementi con l’inevitabile aumento dei costi dei prodotti da forno: pane, pasta e pizza. Così, dopo la pandemia, la crisi scatenata dall’aggressione dell’Ucraina, ha colpito due volte il settore della panificazione.
Per semi e farine forse la risposta arriverà quest’estate con la macina del raccolto nazionale. Per l’energia, paradossale, la riposta arriverà quest’estate (e non solo) direttamente dal sole.
Dai piccoli forni ai grandi panettieri, l’energia solare è la soluzione più immediata all’aumento dei costi dell’energia. Risorsa che consente di abbandonare la fiamma azzurra del metano (che oggi non è più sinonimo di economicità e rispetto dell’ambiente). Insomma, dopo anni in cui si sono convertiti i forni elettrici a gas in nome del risparmio energetico, oggi con l’installazione di un impianto fotovoltaico è possibile elettrificare i consumi e ridurre la bolletta energetica.
Impianto fotovoltaico: la nuova frontiera del risparmio energetico
Prima di capire come un impianto fotovoltaico può essere la risposta all’improvvisa impennata dei prezzi dell’energia, proviamo a spiegare in che modo funziona e quali sono i requisiti minimi necessari per la sua installazione.
Dal punto di vista fisico, la conversione della luce emessa dal sole in energia elettrica avviene per l’effetto indotto dalla radiazione solare che investe alcuni materiali semiconduttori (effetto fotovoltaico).
L’effetto, osservato la prima volta nel 1839, quindi è un fenomeno fisico che si manifesta con la conversione diretta dell’energia solare in energia elettrica mediante una cella fotovoltaica.
Come nella nota confezione di mattoncini rossi, più celle fotovoltaiche collegate elettricamente insieme formano un modulo fotovoltaico; più moduli fotovoltaici formano un pannello fotovoltaico; il collegamento di più pannelli fotovoltaici costituisce la stringa fotovoltaica; più stringhe fotovoltaiche collegate elettricamente formano il generatore fotovoltaico in grado di rendere disponibile l’energia elettrica necessaria ai propri usi (in corrente continua).
Il generatore fotovoltaico collegato all’inverter, un dispositivo elettronico in grado di convertire l’elettricità dalla corrente continua alla corrente alternata necessaria per il funzionamento dei macchinari e degli utensili elettrici della panetteria, costituiscono l’impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica.
Diversamente da altri impianti di produzione di energia elettrica, il fotovoltaico è un impianto statico e per il suo funzionamento (ovvero produrre energia elettrica) ha bisogno semplicemente di essere “illuminato” dalla luce del sole.
L’energia prodotta da un impianto fotovoltaico è proporzionale allo spazio messo a disposizione per installare il generatore fotovoltaico. Il luogo ideale per installare i pannelli fotovoltaici è la copertura (tetto) del laboratorio o dello stabilimento, a seconda che si parli di attività artigianali o industriali per la produzione di prodotti da forno. Alle nostre latitudini i pannelli fotovoltaici devono essere esposizione verso sud con inclinazione di circa 30 gradi. Un altro requisito per un impianto fotovoltaico (indispensabile in caso di incentivi o detrazioni fiscali per l’installazione di questi impianti) è il collegamento alla rete elettrica.
Perché un impianto fotovoltaico può essere la risposta all’improvvisa impennata dei prezzi dell’energia?
Veniamo allora alla domanda iniziale: perché un impianto fotovoltaico può essere la risposta all’improvvisa impennata dei prezzi dell’energia? Perché il costo dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico è legato quasi esclusivamente al costo di installazione (essendo la manutenzione, normalmente, poco impattante), al netto di eventuali agevolazioni.
Per fare un confronto, basti pensare che negli ultimi dieci anni, il costo di installazione di un impianto fotovoltaico è passato da circa 7.000 €/kWp (ovvero € 7.000 per ogni chilowatt installato) a circa 1.200 €/kWp, prezzi che decrescono ulteriormente secondo la dimensione dell’impianto. Un pannello fotovoltaico, in genere, è in grado di produrre circa 350 Wh (quindi per produrre 1 kWh necessario a far funzionare per un’ora un apparecchio da 1 kW di potenza, sono necessari almeno 3 pannelli fotovoltaici). Un impianto fotovoltaico da 1 kWp ha una dimensione indicativa di 7 m2.
Come accennato, l’installazione di un impianto fotovoltaico beneficia di una serie di agevolazioni che vanno dalle detrazioni sulle imposte pagate a semplificazioni in materia di autorizzazioni per il collegamento alla rete elettrica.
Dal 2 marzo scorso, ad esempio, si applicano le disposizioni introdotte dal Decreto-Legge 1 marzo 2022, n. 17 “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. Fra queste, troviamo l’equiparazione dell’installazione di un impianto fotovoltaico a interventi di manutenzione ordinaria (ovvero senza necessità di acquisire di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi). Un’altra novità riguarda la semplificazione nell’iter di connessione alla rete elettrica: per gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 200 kW è possibile utilizzare un modello semplificato (con risparmio di tempo e oneri).
Non solo. Il Governo ha introdotto un credito d’imposta per gli interventi volti a incrementare l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per le imprese dell’Italia meridionale.
Per il dimensionamento energetico di un impianto fotovoltaico (ovvero sapere quanta energia può produrre con il nostro impianto fotovoltaico) è bene conoscere anzitutto quanto spazio è disponibile per installare i moduli fotovoltaici e quanta energia elettrica è necessaria per soddisfare i consumi della nostra panetteria.
Affinché l’energia elettrica prodotta di giorno con l’energia solare sia utilizzabile per la panificazione (che solitamente avviene di notte o comunque nelle primissime ore del giorno), è necessario dotare l’impianto fotovoltaico di un sistema di accumulo. Di cosa si tratta? Di un sistema che comprende dispositivi, apparecchiature e logiche di gestione e controllo, funzionali ad assorbire e rilasciare energia elettrica. In pratica, grazie al sistema di accumulo è possibile accumulare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico durante il giorno per far funzionare forni, macchinari e apparecchiature elettriche necessarie per la preparazione dei prodotti da forno, riducendo così la quantità di energia elettrica prelevata dalla rete elettrica e, quindi, l’importo della bolletta. Non solo. Grazie alla autoproduzione dell’energia elettrica, è possibile ipotizzare persino la sostituzione dei forni a gas con quelli forni elettrici, riducendo così anche i costi anche per la bolletta del metano (rischi annessi e connessi a questo combustibile).
Confronto con la bolletta elettrica
È possibile quantificare il risparmio energetico ottenibile installando un impianto fotovoltaico? Ovvero, se è vero che l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico avviene a costo zero com’è possibile calcolare il risparmio che si otterrebbe in bolletta?
Dipende soprattutto da quanta energia elettrica è in grado di produrre l’impianto fotovoltaico. Questo, come abbiamo detto, è funzione degli spazi a disposizione e dell’investimento iniziale. Qualora si decidesse di produrre tutta l’energia elettrica necessaria a soddisfare i consumi dell’attività con un impianto fotovoltaico integrando con un sistema di accumulo, la bolletta pagata al nostro fornitore potrebbe anche azzerarsi. Il risparmio può essere facilmente calcolato in bolletta, leggendo la voce “Spesa per la materia energia”. Negli ultimi sei mesi, in generale, questa voce è passata da circa 15 centesimi di euro al chilowattora a oltre 30 c€/kWh. La voce pesa per circa il 75% del valore finale della bolletta. Bolletta che comprende, tra l’altro: la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per oneri di sistema (al momento calmierati con gli interventi introdotti transitoriamente dal Governo per contrastare il caro energia) e le imposte. Per maggiori informazioni si rimanda all’Atlante del Consumatore pubblicato dall’ARERA – Autorità di Regolazione di Energia Reti e Ambiente.
In attesa di fare il confronto prendendo a riferimento la propria bolletta elettrica, a titolo esemplificativo si riporta il grafico pubblicato dall’Acquirente Unico che mostra la composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell’utente tipo domestico in maggior tutela nel II trimestre 2022.
Di risparmio energetico e delle diverse possibile soluzioni ne parliamo sul secondo numero del Corriere del Pane. Se non ti sei ancora registrato, puoi farlo qui.
a cura di Antonello Greco
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