Così definito per il suo grande pregio e la distribuzione omogenea dei grassi, è uno dei prodotti preferiti dai grandi chef. E adesso questo salmone apre alla vendita diretta ad un pubblico gourmet.
Spesso definito il “Wagyu del mare”, Ōra King è un’unica e rara specie di salmone King.
Allevato nelle acque cristalline e incontaminate della Nuova Zelanda, Ōra King Salmon, apprezzato dai migliori chef e presente nei menu di oltre 1300 ristoranti di alto livello in tutto il mondo, è ora disponibile anche per i consumatori italiani.
Le caratteristiche del salmone King neozelandese
Allevato in modo sostenibile (una densità di allevamento solo del 2% di pesci e circa il 98% di acqua) nelle acque cristalline delle Marlborough Sounds in Nuova Zelanda, Ōra King è il risultato di oltre 25 anni di allevamento attento. Che seleziona i migliori salmoni King etichettandoli con il marchio Ōra King.
Di colore arancione vibrante, con rotondità, pienezza, consistenza burrosa e le tipiche linee di grasso marmorizzato, questo salmone si riconosce per la sua dolcezza.
Orā King in Italia
Distribuito dalla Nuova Zelanda negli Stati Uniti, in Australia, in Asia e nei principali mercati europei, Ōra King è un prodotto di qualità assoluta.
Pur essendo disponibile finora in Italia solo ai professionisti dell’alta cucina attraverso Selecta Spa, Gran Chef Premium Food e Oyster Oasis, il brand ha saputo costruire una rete di distribuzione sul territorio, ampliando l’offerta a tutti gli amanti del salmone.
Oggi è infatti possibile acquistare il prodotto online su palatifini.it, 24fish.com; Kuccagnamarket.it in tre diversi formati. C’è Ōra King filetti, filetti surgelati di prima qualità accuratamente sigillati sottovuoto; Ōra King Salmon intero, esemplare selezionato a mano, e Ōra King Salmon affumicato a freddo, sfilettato a mano e spinato, salato con sale marino e zucchero di canna, e affumicato lentamente a freddo con legno di manuka.
SALMONE MARINATO E FOIE GRAS: LA RICETTA DI CARLO CRACCO
In apertura e sotto: il salmone Ōra King interpretato dallo chef Felix Lo Basso
Foto nel testo: l’allevamento sostenibile in Nuova Zelanda
a cura di Simone Zeni
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