Dalla Sicilia della pesca Tabacchiera, al Lazio delle fragoline di Terracina sino ai fiori e erbe aromatiche bagnati dall’Adda, per tornare alla pesca, quella nettarina IGP di Romagna: il rilevamento stagionale dell’Osservatorio Sigep di IEG – Italian Exhibition Group dice che l’estate 2020 è un racconto di frutta, meglio se con il marchio IGP. Con, in più, due ingredienti speciali: fiducia e sorrisi.
In attesa dell’edizione 2021 del Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè (Fiera di Rimini, 16 – 20 gennaio) l’Osservatorio Sigep fotografa puntuale le tendenze della bella stagione.
«Questa è un’estate davvero desiderata – dice la riminese Sonia Balacchi che ha conseguito nel 2012 il titolo di Campionessa Mondiale di Pasticceria, come prima donna al mondo in questa categoria e unica italiana nominata ambasciatrice della pasticceria del Belpaese all’ONU nel 2015 –Confido nella lealtà degli Italiani nel viaggiare in Italia e gustare tutto ciò che il nostro paese ha da offrire. A partire dai prodotti biologici stagionali, che sto utilizzando per una selezione di sorbetti freschi, chiamati “Italy – il Bel Paese”, impreziositi da infusi di erbe aromatiche del mio orto biologico e arricchiti con cialde di frutta secca. Tra questi, uno dei più richiesti è il sorbetto alla pesca Nettarina di Romagna IGP con infuso di timo e croccante di semi di sesamo nero».
Dal prodotto ai locali. File composte, prenotazioni telefoniche o via App: le precauzioni igienico sanitarie modificano il comportamento dei consumatori, ma non la concezione dei punti vendita e dei pubblici esercizi, dove la convivialità per ora è solo rimandata. «In questa fase dobbiamo cercare un tocco di genialità – guarda avanti Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e ideatore di locali di tendenza – e sperimentare anche con poco investimento. Più sinergie, con qualche chef e ripensare il menu per una clientela più local».
I colori caldi e vitaminici faranno dunque ritrovare il sorriso sotto la mascherina. Anche grazie all’eccellenza delle materie prime. Melone Cantalupo della Bassa Sabina, fragolina di Terracina; oppure un più raffinato sorbetto di gelsi, more selvatiche con caviale di limone come quello firmato da Eugenio Morrone, campione europeo del Gelato Festival 2016, con gelateria a Roma.
Per arrivare alla pienamente strutturata crema di ricotta con mirtillo e variegato con salsa di pesche macerate nel vino di una cantina locale, ideata da Sergio Colalucci, di Nettuno (RM), campione del mondo 2006 e docente in CAST Alimenti.
«Dopo l’en plein delle creme e del cioccolato, che hanno rappresentato circa l’80 per cento delle vendite con la delivery durante il lockdown, ora proponiamo frutta, zenzero e verdure per il gelato a pranzo», dice Candida Pelizzoli, presidente dei Maestri della Gelateria Italiana, dalla sua gelateria a Fara Gera d’Adda (BG).
Un prodotto da passeggio per eccellenza come il gelato artigianale è dunque entrato appieno nel circuito della delivery. «Non era scontato – afferma Luciana Polliotti, giornalista, scrittrice e storica del gelato artigianale di tradizione italiana – ma è un segno della creatività del settore, che reinventa continuamente un prodotto di largo consumo. Un po’ come nell’Ottocento, quando si inventò il carretto: una piccola rivoluzione».
«Il gelato ha portato il sorriso nelle case, ora è un assaggio di normalità ritrovata. E il Sigep 2021 sarà la fiera della fiducia», chiosa dalla sua San Gimignano Sergio Dondoli, che tra i tanti riconoscimenti vanta la Coppa del Mondo di Gelateria come membro del team Italia nel 2007 e 2009.
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