Il packaging è diventato un elemento molto importante (anche) in pasticceria, parte integrante del prodotto stesso, per questo lo studio della scatola giusta viene spesso affidato a professionisti ed esperti in materia. E il Natale può diventare l’occasione per fornire a panettoni &co un vestito elegante da tenere in bella mostra per tutto l’anno. A volte un pezzo da collezione in edizione limitata che cambia ogni anno.
Se la maggior parte degli imballi viene buttato via insieme ai vecchi giornali e quelli più robusti tutt’al più sono utilizzati per riporre le decorazioni natalizie o le statuine del presepe, le confezioni create da designer d’eccezione o da maison di alta moda, invece, diventano un bell’oggetto da tenere da conto o da esporre, che va oltre il panettone stesso.
Di latta, di cartone o di velluto, ecco alcuni dei packaging natalizi più belli da collezionare e da conservare.
Panettoni: le scatole da collazionare
La latta l’autore di Molino Pasini
È diventato un appuntamento imperdibile per i collezionisti. Ogni anno Gian Luca Pasini coinvolge un artista diverso per firmare la scatola che contiene il panettone di Andrea Tortora per Molino Pasini. Dopo Nathalie Du Pasquier e Piero Lissoni, la quarta edizione della latta d’autore è stata affidata all’artista della carta Uroš Mihić.
In edizione limitata al prezzo di 60 euro, il ricavato delle vendite viene di solito devoluto ad enti benefici, quest’anno ad AIRC per il finanziamento della ricerca dei tumori pediatrici.
La confezione in velluto di Marchesi
Una preziosa confezione in velluto verde con interni in seta jacquard bouquet (la stessa stoffa che riveste le pareti delle pasticcerie del gruppo Prada).
Per chi non avesse voglia di investire 445 euro (questo è il prezzo della scatola in velluto) c’è la scatola in latta a 60 euro.
La scatola di Fornasetti
È in cartone l’omaggio che fa a Milano l’azienda di design artistico fondata nel 1940 da Piero Fornasetti.
Una scatola in edizione limitata giallo oro, con arcate architettoniche stilizzate in nero e sul coperchio la musa Lina Cavalieri in una delle oltre 400 declinazioni della serie Tema e Variazioni.
All’interno il panettone di Davide Longoni con uvetta, scorza di arancia, cedro candito e pistilli di zafferano.
La cappelliera di Gennaro Esposito
Sono in velluto con raffinate fantasie in gradazione o a contrasto. Ogni scatola contiene un panettone dal gusto differente (dall’albicocca ai frutti di bosco, dall’amarena al cioccolato e mandarino), firmati dallo chef della Torre del Saracino, due stelle Michelin e dal suo storico pasticcere Carmine Di Donna.
La latta di Gucci Osteria
Se lo scorso anno i collezionisti erano andati alla ricerca della scatole con le rose, quest’anno (almeno in Italia) Gucci Osteria ha messo da parte il tema floreale per puntare su quello architettonico.
Sulle latte 2022 troverete la facciata del Gucci Garden, che ha sede a Palazzo della Mercanzia, in Piazza della Signoria a Firenze, su sfondo giallo. I panettoni, tradizionale o speciale (al cioccolato e caffè), sono firmati da Karime Lopez e Takahiko Kondo e realizzati dalle pasticcerie Posillipo e Olivieri.
La latta dell’hotel Gallia
Disegni geometrici verdi e oro su fondo bianco per la scatola in latta che contiene i prodotti natalizi dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano firmati dai fratelli Antonio e Vincenzo Lebano.
In vendita presso il pop up shop situato nella hall l’albero di cioccolato, il panettone classico Milanese e il panettone “Anima del Sud” con albicocche del Vesuvio e cioccolato.
La scatola di Dolce & Gabbana
La joint venture tra Nicola Fiasconaro e Dolce & Gabbana è nata diversi anni fa. Le scatole di latta create dagli stilisti e ispirate alla tradizione siciliana continuano ad accompagnare i panettoni del pasticcere di Castelbuono.
Quest’anno la collezione si amplia con il panettone al cioccolato contenuto in una latta ispirata ai colori caleidoscopici delle maioliche siciliane e con i torroncini alla mandorla e al pistacchio in confezioni dai decori tipici del carretto siciliano e geometrie ispirate ai mosaici bizantini di Palermo.
a cura di Lydia Capasso
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