Dal disco dorato che da sempre illumina le tavole di Romagna “lontan non si può star”, così ora se ne celebra la storia attraverso Piadina Experience, un museo multimediale.
Ha Aperto il Museo Piadina Experience. A San Giovanni in Marignano, Rimini. Un viaggio sensoriale nel pane dei romagnoli.
Dal disco dorato che da sempre illumina le tavole di Romagna “lontan non si può star”, così ora se ne celebra la storia attraverso Piadina Experience, un museo multimediale. L’idea è venuta a un imprenditore del settore con l’intento di celebrare “il pane nazionale dei romagnoli”, per dirla alla Pascoli. Il viaggio esperienziale per grandi e piccini, per curiosi e gourmet, si dipana attraverso un percorso multimediale e multisensoriale che indaga le tradizioni culinarie romagnole in rapporto alle materie prime del territorio e all’ausilio tecnologico.
Piadina Experience: il primo museo al mondo della Piadina
Piadina Experience è il primo Museo al mondo dedicato alla piadina. Si tratta di un percorso multimediale attraverso il quale sarà possibile conoscerne la storia; ma non solo, racconta il patron, Roberto Bugli, fondatore di Riccione Piadina e del Museo stesso. «Su prenotazione si potrà impastarla e tirarla con un gruppo di venti “azdore” romagnole; vederne la lavorazione dall’inizio alla fine; capirne gli aspetti più profondi. Perché la piadina esprime tutta la nostra cultura, dovrebbe essere riconosciuta come patrimonio intangibile dell’umanità da parte dell’Unesco».
Da cibo per gli déi in Mesopotamia a cibo dei poveri
Il percorso espositivo multimediale di Piadina Experience, realizzato dalla Touchwindow, in cui i visitatori si troveranno immersi è un vero e proprio viaggio nel tempo, dal Neolitico ai giorni nostri, alla scoperta della storia del pane azzimo e del suo trasformarsi attraverso culture, geografie, tradizioni e secoli differenti.
Ad accompagnare i curiosi nel primo tratto del percorso multimediale, oltre a delle mappe visive, sono i racconti di due studiosi, i professori, Brusasco dell’Università di Genova e Meldini, studioso della piadina. Per poi passare a una rappresentazione dell’evolversi dell’uso domestico a quello ristorativo avvenuto dal dopoguerra a oggi, il tutto raccontato da veri romagnoli DOC.
Binomio inscindibile tra piada e Romagna
La Sala della Magia è un vero e proprio Amarcord felliniano dei sapori, perché questo antico “pane di Romagna” continua a emozionare e affascinare. A farci aprire cassetti del tempo, come una madeleinettes. In queste sale se ne scopriranno segreti e ingredienti, utilizzati a seconda delle aree geografiche e dei periodi storici, perché la piadina in ogni campanile è sempre diversa, come il suo dialetto, il romagnolo. Qui gli elementi che la compongono danzeranno insieme per raccontare l’alchimia che si rinnova, la poesia, e gli aromi sprigionati al suo realizzarsi in casa, al ristorante o nei mille baracchini on the road aperti a tutte le ore.
Granaio dei Malatesta
Nella Sala della Magia, il Grano di Romagna trova un posto d’onore e non poteva essere diversamente. Il museo si trova nella località di San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini, antico granaio dei Malatesta, signori di Rimini, a pochi chilometri dal mare di Cattolica e alle porte della florida Valconca, da sempre caratterizzato dalla ricca produzione agricola e dal commercio, con le sue 128 fosse granaie, in cui sin da epoche antiche venivano conservati e difesi i cereali.
Un ponte sulla tecnologia
La piadina oggi è frutto anche di raffinate tecnologie come quelle che appaiono al passaggio sul Tunnel Panoramico, quasi un ponte metaforico intrapreso alla fine del percorso emozionale che traghetta in piena contemporaneità, quella rappresentata dal laboratorio dello stabilimento di Riccione Piadina.
Passeggiando sul Tunnel Panoramico, infatti, si assiste al processo produttivo: dall’impasto, al riposo nella “Spa” delle Piadine, alla cottura a temperature differenziate, scoprendo i segreti della tecnologia al servizio della tradizione e della qualità. A svettare Emma e Augusta le due mega impastatrici, così come il forno Gino, che porta il nome del nonno. Mentre le sfogliatrici fanno il lavoro di 600 matterelli. Da questo stabilimento escono 100mila piadine, non c’è stoccaggio, tutto quello che gira è già venduto e in 48 ore viene spedito in tutta Italia.
Il risultato è quello di una visita carica di suggestioni, per celebrare la Romagna e la sua magica “invenzione”.
a cura di Lucia Lombardi
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