Raggiunti via Skype subito all’inizio dell’emergenza Covid19, prima dell’entrata in vigore il DPCM del 9 marzo, 20 collaboratori di Faravelli – azienda milanese che si occupa di distribuzione di materie prime per l’industria food, nutra, pharma, cosmetica e chimica industriale – hanno raccontato la loro esperienza di smart working, tra qualche perplessità iniziale, un pizzico di ironia e soddisfazione praticamente univoca finale.
#faravelliinsmartworking è il prodotto di queste conversazioni tra il serio e il faceto; un “cortometraggio” con il formato dell’intervista “doppia” e un taglio volutamente vivo e leggero, che l’azienda ha lanciato nelle scorse settimane sui suoi canali social (Youtube, LinkedIN, Facebook, Twitter e Instagram)
Già attivo in azienda da diverso tempo per alcune funzioni aziendali, lo smart working è uno degli strumenti che Faravelli ha esteso immediatamente a oltre il 90% dei suoi collaboratori, per metterli subito in massima sicurezza e allo stesso tempo poter garantire la continuità di servizio ed operatività della catena di approvvigionamento dei settori essenziali, anche riorganizzando in modalità virtuale le relazioni tecnico-commerciali con partner e clienti.
Faravelli è infatti distributore di additivi ed ingredienti per l’industria alimentare, additivi e materie prime per mangimi, principi attivi ed eccipienti farmaceutici, materie prime per medical devices e prodotti per la detergenza, tutti settori essenziali e non soggetti a interruzione delle attività.
Faravelli ringrazia i collaboratori che hanno partecipato all’iniziativa.
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