Dopo aver visto in generale come deve essere una buona vetrina passiamo ora in rassegna gli elementi essenziali che la compongono. Funzioni e importanze diverse da valutare tutte con molta attenzione
Nello scorso articolo abbiamo iniziato ad affrontare l’argomento “vetrina”, esaminandone innanzitutto il ruolo e quindi il modo di interagire con lo spazio retrostante, solitamente costituito dai locali della stessa pasticceria. In questo nuovo approfondimento prenderemo invece in considerazione la struttura della vetrina stessa, scoprendo che essa si articola in più elementi essenziali, con varie funzioni e diversa importanza.
La pianta della vetrina
Vista dall’alto, una vetrina ha solitamente una pianta di tipo rettangolare; a questa regola possono fare eccezione le vetrine più vicine all’ingresso, che a volte possono essere a pianta trapezoidale per creare un effetto di invito ad entrare, con un lato inclinato convergente verso la porta di entrata. Altre possibili eccezioni si possono avere se, per esigenze architettoniche o di look del punto vendita, il progettista conferisce alle vetrine piante particolarmente singolari, delle quali comunque non parleremo in questa sede.
Come si struttura
Le vetrine si strutturano con una serie di elementi (esterni e interni) riconducibili a schemi standard abbastanza comuni e fissi. L’elemento chiave da cui sono costituite è la vetrata, da cui mutuano anche il nome. Se dovete sceglierla, è importante valutarne bene le caratteristiche, cosa che invece viene troppo spesso delegata all’artigiano che la realizzerà.
Invece è importantissimo che voi diate il vostro input, almeno su alcuni elementi basilari. Innanzitutto dovreste valutare la vetrata in funzione della sua robustezza (es. antisfondamento) perché questo ha risvolti non trascurabili non solo in termini di sicurezza del vostro locale ma anche assicurativi, dato che si tratta di una componente nel calcolo del premio (quanto più è elevato il coefficiente di sicurezza, tanto più è basso il premio da pagare all’assicurazione) ma anche per quanto concerne l’eventuale rimborso.
Le assicurazioni, infatti, a volte si rifiutano di rifondere danni qualora il titolare non abbia preso tutte le precauzioni per impedire o limitare il furto o comunque il danno, e la scelta di un vetro non idoneo può costituire un motivo per questo rifiuto. Un altro aspetto importante è la capacità dei vetri e degli infissi di isolare termicamente il locale: dei buoni vetri atermici, infatti, contribuiscono a mantenere costanti temperature e umidità all’interno del locale; questo aiuta a limitare il costo della bolletta, sia d’estate sia d’inverno, e aumenta il valore dell’immobile in caso di vendita.
Un altro, importantissimo criterio da tenere sempre presente nella scelta del tipo di vetro più idoneo da utilizzare è la sua capacità di interagire con la luce, interna ed esterna. La vetrata, infatti, deve permettere ai passanti di vedere al meglio la pasticceria esposta, minimizzando i riflessi della luce incidente (tipicamente quella solare) e permettendo alla luce interna di uscire quanto più facilmente possibile. Al raggiungimento di questi ultimi obiettivi contribuisce, oltre alle caratteristiche intrinseche del vetro, anche il comportamento abbinato di altri due elementi essenziali della vetrina: le luci interne e la tettoia parasole esterna.
La tettoia parasole
La tenda parasole svolge diversi compiti molto importanti. Innanzitutto, migliora la visibilità dei clienti dall’esterno, limitando i riflessi della luce solare. Oltre a questo effetto, probabilmente il più evidente, con la sua ombra la tenda protegge anche dalle elevate temperature che una vetrina esposta ai raggi diretti del sole produce a causa del cosiddetto effetto serra, temperature nocive per la merce esposta, per le confezioni e spesso per gli stessi arredi. Inoltre, la tenda protegge la vetrina dalla pioggia, mantenendola più pulita e quindi preservandone la trasparenza, a tutto vantaggio dell’immagine del negozio e della visibilità dei prodotti.
Infine, ultimo punto ma non per questo meno importante, costituisce un modo molto comodo ed efficace per evidenziare la presenza della pasticceria, avvicinando la sua visibilità verso la sede stradale ed esponendola maggiormente. Dovrete quindi scegliere la tenda con riguardo per gli aspetti sia tecnici (facilità di apertura e chiusura, resistenza al vento e agli altri agenti atmosferici, capacità di schermare luce e precipitazioni) sia di marketing (sarà più evidente o meno evidente rispetto a quelle dei negozi vicini? Vi renderà sufficientemente riconoscibili? Potrete personalizzarla scrivendoci sopra il vostro nome o riportandoci il vostro logo in modo visibile?)
Le luci
Le luci possono essere sia interne sia esterne rispetto alla vetrina, anche se solitamente vengono disposte internamente e in alto, in modo che, proiettando il fascio di luce verso il basso, evidenzino i punti in cui sono disposti i prodotti a cui si vuole dare maggiore risalto. Spesso e volentieri chi allestisce la vetrina utilizza almeno due tipi diversi di luci; un primo tipo, più potente, è costituito da faretti con la funzione di illuminare la merce esposta, per darle maggiore visibilità; altre luci invece, più piccole e meno potenti ma spesso più numerose, vengono solitamente utilizzate per creare coreografie e giochi luminosi che impreziosiscono l’aspetto della vetrina.
Diverso è il discorso nel caso di vetrine non occupate da prodotti, che devono lasciare libera la visibilità all’interno del locale; in questo caso è meglio che le luci interne siano posizionate in modo da emanare una luminosità diffusa e soprattutto posizionate in modo da non colpire direttamente gli occhi di chi, da fuori, guarda verso l’interno.
La serranda
L’ultimo elemento di cui parleremo oggi è la serranda, troppo spesso trascurata perché esplica la sua funzione quando il negozio è chiuso e considerata quasi alla stregua di un componente non essenziale dal punto di vista della comunicazione. La serranda ha invece una valenza importantissima poiché, oltre a garantire la sicurezza del negozio nei momenti in cui questo è incustodito, dovrebbe comunque essere strutturata in modo da permettere ai passanti di vedere il vostro logo e il vostro nome. Ricordate infatti che la serranda, al contrario dell’insegna, è ad altezza occhi e quindi è facilmente leggibile da passanti, pedoni o automobilisti che siano; è vero che decorarla in modo adeguato non è semplicissimo e può portare a un aumento delle tasse comunali sulla pubblicità ma si tratta comunque di cifre contenute, mentre la visibilità e la notorietà che questo può darvi vale sicuramente l’investimento.
Se invece il vostro obiettivo è assicurare la visibilità dell’interno della pasticceria anche durante l’orario di chiusura, esistono numerosi tipi di serrande che assicurano questi risultati, dalle classiche serrande a maglie alle nuove serrande in metallo traforato che spesso hanno un’estetica talmente curata da assimilarle quasi a un componente d’arredo più che a un vero e proprio serramento.
In linea di massima comunque, anche a negozio chiuso una vetrina dovrebbe sempre essere visibile, specialmente perché, al contrario di quanto accade durante il giorno, in cui tutti i negozi sono aperti e cercano ognuno di accaparrarsi la sua parte di attenzione da parte dei passanti, in orario notturno questo non si verifica, per cui è molto più facile farsi notare. Se siete in fase di nuova apertura o di recente ristrutturazione, in particolare, dovreste rendere nota la vostra esistenza nel minor tempo possibile al maggior numero di persone aiutando l’azione della serranda anche con una illuminazione temporizzata che, almeno per le ore della notte a più alta frequentazione, mantenga la vetrina illuminata.
In alternativa, potreste anche pensare di ricorrere alle nuove vernici o alle pellicole fluorescenti, da applicarsi direttamente sulla vetrina o sulle pareti retrostanti, per dare effetti inattesi e sorprendenti. Decorando con simili sistemi la serranda (nel caso di serranda cieca) o una parete a vista (nel caso di serranda aperta) avrete un sicuro elemento di attrattività capace di funzionare, aspetto non da poco, anche in assenza di illuminazione elettrica e facendovi perfino risparmiare, nel lungo periodo.
(A cura della redazione)
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