Alessandro Bianucci
Chef
 La rivista
“Sono stato tra i primi ad abbonarmi… certo! Agli albori Grandecucina era una gemma lucente tra tanti “zirconi”più o meno uguali. Stesso format, stesse foto,stesso formato e stessa mediocre qualità della carta!?! Grandecucina invece ha sdoganato il vecchio concetto di rivista, comunicando in maniera spumeggiante il suo messaggio. Rivolgendosi poi non a tutti, attraverso le solite edicole, bensì ad intenditori culturalmente più predisposti ed appassionati alla buona cucina, attenti a cogliere ogni suggerimento utile al proprio palato. Oltre alle ricette abbiamo conosciuto i protagonisti, i loro locali, le brigate, la storia personale e la sorprendente ascesa al successo dei più meritevoli. Dunque anche per un semplice cuoco di campagna come il sottoscritto, è stata un’incoraggiante ed autorevole compagna di viaggio in quello straordinario mondo del buon cibo italiano. Sicché grazie a quel manipolo di intelligenti ed innovatori giornalisti, redattori, editori, fotografi e quant’altro… oggi rinnovo tutta la mia gratitudine alla vostra Grande, Grande, Grande Cucina.
protagonisti sul vostro mensile. Ciò che mi gratifica è aver avuto l’occasione di risentirvi e di ringraziarvi tutti per l’ottimo lavoro.
“La mia idea di cucina si è evoluta in ottanta anni di storia familiare. Più che altro parlerei di ‘evoluzione della specie’”. Così in modo molto ironico, Alessandro Bianucci, chef patron dello Space Food di Milano, racchiude in pochissime parole una storia personale e professionale iniziata molto tempo fa quando il nonno paterno negli anni ’20 dalla Toscana giunge a Milano… e inizia a spadellare nella piccola trattoria ricette legate al suo territorio. Devozione, legame alla terra, ricerca di una cucina schietta ed onesta, umile e diretta, senza compromessi: questi i valori trasmessi prima al figlio e inseguito al nipote, Alessandro appunto. Dagli anni 80 lo chef con grande coraggio ed entusiasmo e “adegua” le materie prime, sempre di stagione, e le ricette di famiglia alle nuove aspettative del buon gourmet, che si aspetta oggi creatività, gusto, tradizione e innovazione, il tutto con un leggero atteggiamento provocatorio.
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