Alex possiede con suo padre un ristorante pié-dans-le-lac, proprio su una spiaggia, che è una efficace macchina da guerra. Ma non gli basta e ha voluto venire a Milano. Lui è autodidatta, ama il pesce, ama il magistero giapponese del pesce crudo o appena cotto. E quindi cerca di far evolvere questo tipo di cucina, studiando le altrui procedure e modificandole soprattutto a causa della sua volontà di utilizzare le nostre materie prime. Lo fa sempre, ininterrottamente, sapendo che alcuni resteranno dei prototipi senza futuro, questa è la caratteristica della ricerca, altri permetteranno una successiva evoluzione, qualcuno diventerà una certezza – e magari altri cuochi cercheranno di farli evolvere, la cucina è sempre in movimento. Lo fa tranquillamente e umilmente, e i clienti, più di quanti si potrebbe pensare, apprezzano questo suo sforzo. A oggi, il piatto di cui lui è più contento è il Tta, tartare di tonno di Alex (qui non fotografato). È un cilindro con sotto riso Basmati, coperto con una specie di guacamole light e finito con una dadolata di super tonno. Semplice, ghiotto e di successo.
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