Paolo Bodon
Chef
 Uno chef che accanto alla passione per il salato ha quella per quella i gelati, i sorbetti, i budini. Ma soprattutto un amore dichiarato per qualità, semplicità e grande rispetto della materia prima: tre capisaldi sui quali tradizione e innovazione non faticano a trovare un accordo.
Parola d’ordine, passione. Per il mestiere, per la qualità, per la materia prima. E per una semplicità della cucina (e della tradizione e innovazione sotto le volte di una forneria del XV secolo ribattezzata, in quel di Gavardo (Brescia), Osteria Capoborgo.
È qui che Paolo Bodon, supportato in sala e in cantina dalla moglie Monica, mette a punto piatti che strappano consensi alle guide (L’Espresso l’ha fatto debuttare quest’anno, a sua insaputa, con 14/20, davanti a tre stellati della zona) e ai clienti. Ed è qui che Bodon, con energia a mille ed entusiasmo da vendere, ama studiare e proporre, in un autentico “one-man show” (ideazione, preparazione e impiattamento sono tutti opera sua) i suoi salati, i suoi dolci e i suoi gelati. Perché se è vero che in primo luogo è uno chef, quest’uomo solido dal sorriso contagioso e dalle idee chiarissime non disdegna la casacca da pasticcere, né tantomeno quella da gelatiere.
“Faccio una pasticceria e una gelateria semplici, ma di una semplicità che ti fa un po’ tribolare… amo i gusti essenziali, i tortini, i budini, le creme, i gelati.
Mi piace affiancare i tortini al gelato, amo i soufflè con le creme, ogni occasione è buona per giocare con le consistenze liquide e croccanti, con i colori, con le forme, anche se senza elaborazioni formali esagerate: oggi il dessert dev’essere pulito e bello, frutto di una ricerca formale più rigorosa e di sostanza, senza i fronzoli tanto diffusi in passato”.
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