Roberta Pezzella
Lei è riuscita in qualche modo a “fare breccia” nel muro di incomunicabilità e a far dialogare le categorie: un ottimo argomento per un’intervista. Innanzi tutto occorre conoscere un po’ del suo passato: si è diplomata al liceo artistico e subito dopo ha cominciato a… vendere pesce in un supermercato. Potrebbe sembrare una retrocessione, ma Roberta l’ha trasformata in opportunità cominciando a interessarsi alle materie prime, alla cucina e finendo per frequentare un corso di cucina del Gambero Rosso. Per la serata conclusiva del corso, le è stato chiesto di preparare il pane ed è lì che è scoccata la scintilla e l’interesse per questo argomento. Poco tempo dopo ha ottenuto di poter fare uno stage alla Pergola come pasticcera e, dopo 6 mesi, è stata assunta. La curiosità non le è mai mancata, così ogni weekend libero Roberta lo trascorreva con Gabriele Bonci che le ha insegnato molti trucchi del mestiere. Il resto lo hanno fatto diversi corsi con vari professionisti tra cui Rolando Morandin e uno stage presso Ezio Marinato che le ha svelato moltissimo sul pane e sulle regole che lo governano. Senza dimenticare l’aiuto di molti colleghi come Matteo Cunsolo, solo per citarne uno, con i quali condivide molte avventure e ha un intenso scambio di opinioni. Molte delle sue qualità, però, non avrebbero il giusto riscontro se lo chef Beck non le permettesse e, anzi, non la spronasse continuamente a fare corsi, stage, esperienze. Ed è grazie a questa spinta verso la formazione che oggi il cestino del pane de La Pergola può vantare: un pane di grano duro con sesamo, un pane integrale con semi di lino e girasole, una baguette, una focaccia bianca romana, un filoncino alle olive, due tipi di grissini, le streghe (una specie di carta da musica) più altri pani da abbinamento e alcune altre tipologie che vengono proposte a rotazione.
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