Salvatore Sodano

Chef

 

Salvatore Sodano cresce a stretto contatto con il mondo della cucina. Figlio di genitori impegnati nella ristorazione, fin da piccolo respira l’arte culinaria.

Decide di lavorare in cucina durante gli studi universitari in scienze e tecnologie alimentari. Col tempo, la passione per la cucina diventa una scelta professionale.

Salvatore Sodano: esperienze internazionali

Il percorso di Salvatore Sodano si arricchisce di esperienze importanti. Lavora a Roma con Oliver Glowig e a Los Angeles come Executive Chef in un ristorante fine-dining.

Collabora anche con Cristina Bowerman in un catering. L’esperienza internazionale continua a Londra, accanto al fratello Francesco presso Enoteca Turi, e come Senior Sous Chef nel ristorante Fera al Clardige’s di Simon Rogan.

Il ritorno in Costiera Amalfitana

Dopo molte esperienze all’estero, Salvatore torna in Costiera Amalfitana. Qui lavora con il fratello Francesco Sodano al Faro di Capo d’Orso, ristorante stellato Michelin. In questo contesto, la loro cucina matura, combinando tecnicismi e creatività.

La sfida a Venezia: il ristorante Local

Nel 2022, Salvatore accetta una nuova sfida: guidare la cucina del ristorante Local a Venezia.

Per lui, è un territorio inesplorato, ma l’attrazione per il progetto e le persone lo porta a immergersi totalmente nella tradizione veneziana.

Il suo obiettivo? Rivisitare la cucina locale con un approccio contemporaneo, rispettando le materie prime e valorizzando il territorio.

Una cucina di Salvatore Sodano

La cucina di Salvatore Sodano è il frutto delle sue esperienze. Il territorio è al centro di una contaminazione che attraversa le sue radici napoletane, le influenze orientali e le moderne tecniche di cottura.

Il risultato è una cucina elegante, dove gli ingredienti locali sono protagonisti.

Lo chef è attento alla stagionalità e alla scelta delle materie prime, collaborando con fornitori locali che rappresentano il territorio e la sua essenza.

La filosofia culinaria dello chef

Il suo approccio alla cucina è chiaro: valorizzare il territorio con intelligenza, senza appesantire i piatti.

Tecniche innovative, rispetto delle tradizioni e uso sapiente degli ingredienti locali rendono la sua cucina unica.

Il piatto diventa così un contenitore di cultura, un racconto che permette di rimanere a Venezia, ma di viaggiare attraverso i sapori del mondo.