Grande Cucina

Resistenti in vigna: vini PIWI e la sfida della qualità

Questi vigneti stanno crescendo in Italia, affrontando la sfida della qualità. Ma di cosa si tratta esattamente? Conosciamoli meglio.

I vini PIWI combattono le aggressioni di funghi e parassiti, adattandosi al cambiamento climatico e richiedendo meno trattamenti.

L’acronimo PIWI, derivato dal tedesco “pilzwiderstandsfähig” (resistenti ai funghi), indica incroci naturali tra viti europee e americane o asiatiche, capaci di ridurre l’uso di pesticidi, un vantaggio significativo in un’epoca attenta alla sostenibilità.

L’Associazione PIWI Italia

I vitigni PIWI coprono circa lo 0,5% della viticoltura italiana con 250 produttori e oltre 400 etichette.

Ca da Roman azienda agricola

L’Associazione PIWI Italia, presieduta da Marco Stefanini, ricercatore alla Fondazione Edmund Mach, sostiene questi vini innovativi.

Stefanini afferma: “Sono pronti a fronteggiare una viticoltura in cui tutto è in evoluzione, dalle date della vendemmia al concetto stesso di terroir. I vini che beviamo oggi sono stati selezionati anche centinaia di anni fa, in condizioni climatiche molto diverse; oggi servono vitigni adatti alle nuove condizioni”. Attualmente adottati in regioni come Trentino, Alto Adige, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio e Campania, le varietà PIWI sono 36.

Aggiunge: “Poche, per coprire tutto il territorio e una gamma più ampia di esigenze anche di abbinamento con il cibo. Stiamo lavorando per aumentarle: nuove varietà arriveranno dal 2026, finiti i quattro anni di stabilizzazione dei caratteri che devono trascorrere prima di poterle iscrivere nel registro delle varietà. I tempi sono un po’ lunghi, ma nel frattempo continuiamo a selezionare nuovi cloni: la ruota del cambiamento è in moto”.

Eventi e degustazioni

Il PIWI International Wine Challenge 2024 ha visto la partecipazione di oltre 200 vini degustati da esperti al Centro nazionale ceco del vino a Valtice, con risultati eccezionali.

Il primo evento Vini PIWI in Piemonte si è tenuto il 29 giugno a Castel Govone, con oltre 25 cantine e più di 100 etichette italiane.

La sfida della qualità

Nonostante i progressi, i vini PIWI affrontano pregiudizi. Nel 2022 sono stati realizzati in Italia quasi 4 milioni di innesti PIWI.

Nicola Biasi, enologo e creatore del Vin de la Neu, sostiene: “I dubbi e le incertezze si vincono con la qualità”. Biasi, che ha dedicato il progetto “Resistenti” a questi vini, afferma: “La sostenibilità è fondamentale, certo, ma la battaglia si vince nel calice, producendo vini PIWI che siano eccellenti, seguendo principi enologici rigorosi. Resistenti raggruppa aziende agricole che operano in territori diversi tra Friuli, Veneto e Trentino, dall’Adriatico alle Dolomiti con il focus appunto di produrre vini qualitativamente ineccepibili”.

Aziende come Ca’ da Roman puntano a diventare leader nella produzione di vini PIWI. Massimo Vallotto, architetto e imprenditore, insieme alla moglie Maria Pia Viaro, ha incluso Ca’ da Roman in un progetto più ampio che comprende ospitalità e alta ristorazione presso Ca’ Apollonio Heritage.

I vini PIWI nella ristorazione

Diversi i ristoranti di alta cucina che sperimentano wine pairing con i PIWI.

Questi vini si adattano meglio alla ristorazione che alla grande distribuzione grazie alla loro freschezza, finezza ed eleganza, ideali per la cucina contemporanea.

Zeromax vino Piwi

Biasi aggiunge: “I vini resistenti, sempre ragionando in ottica di qualità ed eccellenza, si muovono molto meglio nella ristorazione che nella grande distribuzione, perché devono essere raccontati. Non tanto per l’aspetto tecnico, che magari non a tutti interessa, ma perché in buona parte si tratta di brand ancora poco conosciuti, che vanno spiegati e degustati. Sono vini difficilmente accomunabili, perché ognuno ha caratteristiche diverse, intrinseche, ma hanno il fattore comune di essere contemporanei, moderni, grazie alla loro freschezza, finezza ed eleganza, e quindi adatti alla cucina attuale, che privilegia la leggerezza e le cotture rapide”.

Tra i ristoranti che sostengono i vini PIWI ci sono Da Vittorio e Peter Brunel ad Arco, con cui Biasi sta lavorando a una carta dei vini e abbinamenti ad hoc. Alessio Longhini, executive chef a Ca’ Apollonio Heritage, lavora su abbinamenti innovativi con i vini PIWI.

Enoteca e e-commerce

Per chi desidera acquistare vini PIWI, il sommelier Luca Gonzato ha fondato la prima enoteca dedicata ai PIWI in Italia, aperta a Milano nell’autunno 2023. La piattaforma online vinipiwi.it permette di acquistare questi vini anche tramite e-commerce.

WINE PAIRING, 10 ABBINAMENTI ESTIVI

Foto: Ca’ da Roman

a cura di Barbara Sgarzi