Preparazioni
Per i fiori di zucca
Dosi per: 1
Fiori di zucchina 5 pz
5 pz
Brodo Vegetale 125g
125g
Scorza di limone 0,2g
0,2g
Aglio 0,1g
0,1g
Zenzero 0,1g
0,1g
Quinoa 25g
25g
Carote 20g
20g
Zucchine 20g
20g
Peperone rosso e giallo 20g
20g
Sedano rapa 20g
20g
Olio extravergine d'oliva 8g
8g
Sale 0,7g
0,7g
Erba cipollina 2g
2g
Bollire il brodo vegetale con le spezie e il sale. Sciacquare e asciugare la quinoa quindi cuocerla nel brodo per assorbimento totale coprendola con pellicola o coperchio. Nel frattempo, tagliare tutta la verdura del ripieno a brunoise e, una volta cotta la quinoa, aggiungerla a questa ancora calda in modo che continui la cottura mantenendosi comunque croccante. Lasciare raffreddare il ripieno a temperatura ambiente steso su di una Gastronorm. Una volta raffreddato, unire l’erba cipollina tritata e inserirlo in un sac à poche senza punta.
Per la crema di spinacino
Dosi per: 1
Spinacino 50g
50g
Latte di mandorle 10g
10g
Scalogno 5g
5g
Olio extra vergine 5g
5g
Tritare lo scalogno e appassirlo in olio extravergine con il sale. Aggiungere lo spinacino e cuocere solo per 10 secondi. Trasferire in un mixer e frullare insieme al latte freddo in modo da fissare il colore. Passare la salsa al setaccio.
Servizio
Dosi per: 1
Tagliare i pomodorini a fettine sottili in modo da formare un carpaccio tricolore; spennellare con olio e condire con un pizzico di sale. Cuocere i fiori di zucca a vapore solo il tempo necessario affinché l’interno sia caldo. Servire con salsa di spinacino e il carpaccio di pomodorini
Questa ricetta è:
senza glutine
senza lattosio
senza uova
vegan
senza soia
senza grani
a cura di Emanuele Giorgione
Cucinare per tutti
Senza glutine, senza frutta secca, senza prodotti di origine animale, senza soja, raw: solo apparentemente queste definizioni presuppongono una rinuncia. Attraverso più di 60 ricette, divise tra aperitivi, antipasti, creme e zuppe, carboidrati, cereali e pseudocereali, proteine e dessert, lo chef Emanuele Giorgione, vero esploratore di una cucina moderna, free e pulita, propone la sua visione del “senza” per dimostrare come un piatto per essere gustoso, appetibile, stimolante e naturalmente nutriente non abbia bisogno di ingredienti di origine animale.
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