Il titolare e chef dell'indirizzo di Cavernago, in provincia di Bergamo, racconta la trasformazione del ristorante. Dalla partenza come trattoria di pesce alla stella Michelin.
La storia di Roberto Proto e del suo Il Saraceno è una bella storia di ristorazione italiana. Il ristorante di Cavernago, in provincia di Bergamo, è nato come osteria di famiglia e negli anni, con Roberto che è diventato cuoco imparando il mestiere direttamente lavorando ai fornelli, l’evoluzione verso il fine dining ha portato alla stella Michelin.
Un traguardo che però non ha mai fatto venir meno quell’accoglienza familiare e quell’amore per la cucina di mare. Abbiamo incontrato lo chef Proto, ecco cos’ha raccontato a Grande Cucina.
Quando è nato il ristorante Il Saraceno?
La sua storia però ha origine ben prima del ristorante fine dining di oggi: apre nel ’76 come trattoria da Salvatore, mio padre. Si trasforma poi in ristorante e pizzeria nel 1992 cambiando nome in Il Saraceno.
E quando è iniziato allora il percorso che l’ha portato a diventare il noto indirizzo di alta cucina?
Cosa conserva ancora della sua essenza originale?
Come definirebbe la sua cucina oggi?
Chi la affianca quotidianamente nel suo lavoro?
Attualmente come si compone il menu de Il Saraceno?
Abbiamo un menu degustazione che abbiamo chiamato Impronta, composta da sei portate salate e un dessert. C’è poi il menu alla carta: cinque antipasti, cinque primi, cinque secondi e cinque dessert.
Abbiamo capito come si rimane tradizionali nel presente. Ma come si rimane contemporanei con il passare del tempo?
Avendo sempre voglia di innovare e rinnovare, pur rimanendo se stessi. Noi siamo sempre all’opera per capire come migliorare ed evolverci. Un nostro imminente progetto è il rifacimento totale della struttura esterna, la facciata. Abbiamo appena iniziato. Si tratta di un progetto di design che donerà un nuovo stile al nostro ristorante.
a cura di Simone Zeni
Crudo, cotto e marinato
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