Continua l'iniziativa benefica che coinvolge le migliori cucine del nostro Paese. A raccontare il proprio coinvolgimento Elio Sironi, Cristina Bowerman e Andrea Provenzani.
Prosegue fino alla fine dell’anno l’edizione 2023 del progetto Ristoranti contro la Fame.
La maggiore campagna solidale della ristorazione in Italia coinvolge ristoranti, chef e amanti del cibo per combattere l’emergenza alimentare che interessa non solo il Sud del mondo, ma che è ora un problema anche in Italia. Un appuntamento annuale che cresce ogni edizione.
Partita il 16 ottobre 2023, di concluderà il 31 dicembre. Abbiamo incontra tre super chef, grandi protagonisti di Ristoranti contro la Fame. A loro abbiamo chiesto perché partecipano all’iniziativa, come sta andando questa edizione… e tanto altro.
Ecco il racconto di Elio Sironi, Cristina Bowerman, Andrea Provenzani.
Ristoranti contro la Fame 2023: parlano gli chef
Elio Sironi
Cosa l’ha spinta a prendere la decisione di aderire alla campagna Ristoranti contro la Fame?
Siamo sostenitori della campagna Ristoranti contro la Fame dal 2015, anche se si trattava di un’iniziativa nuova, abbiamo voluto farne parte fin da subito. La mia professione mi porta ad essere particolarmente sensibile quando si parla di cibo, gli attuali dati di mortalità per fame sono inaccettabili, soprattutto per chi, come me, vede e lavora quotidianamente con cibo in abbondanza. Non si può fare finta di niente e restare immobili di fronte alla consapevolezza che ci sono ancora tante persone che non possono mangiare.
Ha scelto di partecipare con un piatto solidale. Ce lo racconta? E come stanno rispondendo i suoi ospiti a questa iniziativa?
Noi abbiamo scelto di aderire alla campagna con un piatto solidale, si tratta del Risotto ai porcini, erbe fini, Talucco e zucca gialla. Devo dire che è uno dei piatti che sta vendendo di più. Da quando abbiamo evidenziato il piatto con il bollino di Ristoranti contro la Fame i clienti lo ordinano di più, quindi direi che sono molto ricettivi e stanno rispondendo benissimo, per noi è un grande risultato morale.
Tirando le somme, perchè consiglierebbe ad un collega che non l’ha ancora fatto di prendere parte a Ristoranti contro la Fame?
Lo dico sempre a tutti i colleghi con cui mi capita di parlare! Il tema è grave e soprattutto gli chef, che come me lavorano a stretto contatto con il cibo, non possono voltarsi dall’altra parte. Chi fa il nostro lavoro dovrebbe sapere quanto sia importante la nutrizione, tutti abbiamo diritto ad almeno un pasto sano al giorno e se possiamo fare qualcosa è nostro dovere farlo.
Cristina Bowerman
Lei è una grande sostenitrice di Ristoranti contro la Fame. Com’è iniziato tutto?
Ristoranti contro la fame è ormai un appuntamento familiare, sono chef Ambasciatore fin dalla prima edizione del 2015. Per indole, se sono nella posizione di aiutare lo faccio volentieri e ho subito pensato che questa campagna sia una bella rappresentazione del nostro mondo, la ristorazione ha un grande potere e può davvero fare qualcosa per cambiare la realtà che ci circonda.
Con quale modalità ha scelto di prendere parte all’iniziativa? Come stanno rispondendo i suoi ospiti?
Noi partecipiamo con l’acqua solidale, che ci sta dando un ottimo riscontro, e con uno storico piatto solidale: i Ravioli del Plin all’amatriciana con guanciale croccante. I nostri ospiti sono ben ricettivi, ma la differenza sulla raccolta fondi la fa la volontà dello chef, che, a prescindere dalla raccolta legata al singolo piatti deve porsi un obiettivo e fare un sforzo personale verso il suo raggiungimento.
Perché consiglierebbe ad un collega che non l’ha ancora fatto di prendere parte a Ristoranti contro la Fame?
Tutti noi dobbiamo fare qualcosa e Ristoranti contro la fame è una campagna riconosciuta, promossa da un’Associazione più che affidabile, nessun dubbio si insinua sulla sua trasparenza e sull’utilizzo dei fondi.
Andrea Provenzani
Quando ha aderito per alla campagna Ristoranti contro la Fame per la prima volta?
Ho aderito per la prima volta a Ristoranti contro la Fame nel 2015, in occasione della sua prima edizione, avevo visto un bel progetto in crescita, mi piaceva l’idea di farne parte. Poi per qualche anno ho scelto di sostenere altri progetti, che vedevano una mia partecipazione personale e il raggiungimento di obiettivi che in quel periodo sentivo più vicini a me. Quest’anno ho deciso di tornare, ho visto una grande concretezza nei progetti, mi è piaciuto sentire dalla voce delle famiglie milanesi ciò che Azione contro la Fame ha fatto per loro grazie al progetto Mai più fame sostenuto anche grazie alle donazioni raccolte con Ristoranti contro la Fame. L’ho sentito più vicino a noi e concreto.
Con che modalità ha deciso di aderire? E come stanno rispondendo i suoi ospiti a questa iniziativa?
Ho scelto di organizzare una cena SuperSolidale, è un tipo di iniziativa che sento più mia, che mi permette di aprire un dialogo più profondo con i clienti presenti. La serata è andata velocemente sold out e abbiamo superato l’obiettivo di ricavato che ci eravamo prefissati. Mi sento molto coinvolto dai progetti che la campagna sostiene e il mio entusiasmo ha sicuramente contagiato i miei clienti.
Perché consiglierebbe ad un collega che non l’ha ancora fatto di prendere parte a Ristoranti contro la Fame?
È bello farsi coinvolgere e trasportare dalle buone iniziative. Tutti, ognuno per quello che può, dobbiamo fare qualcosa, non è necessario avere tanto per donare, serve attenzione, serve del tempo da ritagliarsi per dare l’esempio, le parole contano poco, sono i fatti a parlare. Possiamo aiutare in maniera diretta, essere utili in tanti modi, questo è senz’altro un’ottima maniera!
In apertura: Adobe Stock
a cura di Redazione Italian Gourmet per Ristoranti contro la Fame
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere