L'alta cucina può tener conto della sostenibilità e del recupero? Assolutamente sì. Ecco il ritratto di Franco Aliberti e della sua profonda etica nell'utilizzo consapevole dei prodotti alimentari nella sua cucina
Da quando è al timone del ristorante milanese I Tre Cristi lo chef Franco Aliberti ha fatto del non-spreco un vero mantra: la sua cucina è fatta di creatività e impegno, di etica e utilizzo consapevole dei prodotti alimentari.
La sua brillante carriera ha contribuito alla costruzione di questa consapevolezza: da Massimo Spigaroli all’Antica Corte Pallavicina, a Massimiliano Alajmo a Le Calandre di Padova, fino all’Erbusco di Gualtiero Marchesi, con cui collabora anche all’apertura del Marchesino a Milano. E dopo l’esperienza pregnante presso il ristorante Vite di San Patrignano, per il progetto di centro della proposta educativa della comunità, Aliberti entra a far parte della brigata di Massimo Bottura all’Osteria Francescana. Nel 2014 apre il suo ristorante a Riccione, EVVIVA, dove inizia l’esperienza di dolci e cucina a scarto zero. Nell’aprile del 2016 entra a far parte come Chef affiancando l’attuale Chef Gianni Tarabini a La Preséf ristorante insignito con una stella Michelin all’interno dell’Azienda Agricola de “La Fiorida”, in Valtellina.
La sua filosofia è frutto di un ideale acquisito nel tempo, che lo ha portato a costruire ricette che utilizzino il 100% dell’alimento, riducendo al minimo possibile lo spreco. Ha riunito le sue regole d’oro in un decalogo che insieme a quelli stilati da FIPE per i consumatori e i ristoratori sono un pratico vademecum per una cucina sostenibile, etica e attenta all’ambiente.
I 10 punti della filosofia di Franco Aliberti
Nel novembre 2018 Franco Aliberti approda al Tre Cristi Milano proponendo una cucina tutta sua, improntata alla circolarità e all’esaltazione delle singole materie prime.
- L’acqua di cottura dei legumi non salata, una volta raffreddata può essere montata e trasformata in delle buonissime meringhe.
- I gambi dei broccoli, se cotti, possono essere utilizzati come un carpaccio o come parte croccante di una pietanza.
- I baccelli di fave e piselli possono essere estratti all’interno di una bevanda. Questi stessi ingredienti possono essere pastellati e fritti diventando un croccante contorno, ma potete anche impiegarli per preparare delle paste colorate.
- Le bucce di alcune varietà di zucche sono buonissime cotte al forno, tanto da farvi dimenticare le chips di patate.
- Le parti verdi del porro, le bucce delle patate e le parti esterne della cipolla possono essere tostate in forno e utilizzate per aromatizzare brodi.
- La frutta troppa matura può essere utilizzata per preparare un aceto.
- La buccia dell’anguria, insieme alla sua parte bianca, può essere marinata e utilizzata come un cetriolo o essere trasformata in marmellata.
- Se non si consuma in tempo la frutta può essere congelata e trasformata in una granita o un sorbetto, altra idea interessante è utilizzarla per produrre del ghiaccio al gusto di frutta.
- Le bucce dei pomodori sono buonissime fritte, ma possono anche essere trasformate in polvere da utilizzare per dare ancora più gusto ai vostri piatti.
- Se avete erbe aromatiche in abbondanza, potete essiccarle prima che appassiscano, per conservarle poi in barattoli di vetro e utilizzarle all’occorrenza.
a cura di La Redazione
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