Tre giorni dedicati al gelato, in una delle grandi capitali della cultura italiana, Roma. nasce così “Roma è gelato“, un evento dedicato al grande pubblico in compagnia di grandi maestri e grandi aziende. Obiettivo: trasmettere informazioni e istruzioni su come riconoscere e scegliere un vero gelato italiano. Ma anche assaggiare quanto di meglio la gelatieria contemporanea e i suoi migliori interpreti sanno offrire. A cornice, una serie di iniziative dedicate ai grandi e ai bambini, tra cui i laboratori di gelato e pizza, gli incontri con i produttori, la sezione dedicata alle materie prime locali.
La direzione artistica
A capo di questa tre giorni, cinque direttori artistici d’eccezione, partendo dal duo Marco Pedron e Paolo Brunelli, in grado di portare una ventata di avanguardia, senza tralasciare il gusto, vero protagonista in ogni innovazione. Insieme a loro, Stefano Ferrara e Dario Rossi, che hanno mostrato e dimostrato quanto sia attuale ripensare alle ricette. Per i laboratori dei ragazzi, ecco Veronica Fedele, della gelateria Gretel Factory.
Il gelato è memoria, ma anche selezione e tecnologia
Il concetto di fondo è questo: il gelato è un alimento, non un dessert. Può e deve essere una esperienza, grazie a prodotti e saperi in grado di offrire grande qualità e raccontare storie.
La materia prima va sempre super selezionata, serve fiducia in una tecnologia sempre più alleata e la volontà di “educare” il palato dei consumatori, per cambiarne l’approccio, a partire dai più piccoli. Per un’alimentazione consapevole, magari più “slow” e meno da passeggio, ma che non ha alcuna intenzione di far rinunciare al piacere.
Lo hanno dimostrato i cocktail-sorbetto Pedron, il minestrone-gelato di Paolo Brunelli (in apertura), il “senza” che dimenta un plus di Giacomo Rubagotti. Così come il sorbetto di Valerio Esposito, Rosario D’Angelo ed Elisa Chillemi: salsa all’arancia bruciata – lavorata con un enzima particolare per togliere l’amaro –, gelato al cioccolato ossidato, biscotto senza glutine con burro brunito, pane di segale con burro al miso.
Grande spazio anche alle nuove tecnologie, che permettono di andare oltre, creando magie. Ecco dunque quella d’alambicco di Stefano Guizzetti, nel suo gelato che sa di pomeriggi al cinema: base latte con pop corn, più una spruzzata di soluzione distillata burro e acqua (sembrava impossibile unirli finché non è arrivato lui). In pairing con uno chardonnay scelto dove cresce l’uva più adatta per chiudere questo gelato alla perfezione.
Infine, ma di grande attualità, un approccio rivoluzionario e sostenibile con Taila Semeraro, Erika Quattrini e la farina di grillo per un gelato proteico che sicuramente farà discutere. Noi lo abbiamo assaggiato ed era buonissimo.
Splendidi i gelatieri delle Dolomiti, con i loro attrezzi artigianali, ormai scomparsi, che ci hanno mostrato il lavoro degli artigiani di un tempo.
La naturalezza al centro
Un gelato che è sempre naturale, anche quando diventa catena, franchising; che non perde identità, anzi si rafforza in una unità di strategie, di intenti e di immagine, sempre più interconnessi. Un gelato che è in grado di guardare al futuro, alle esigenze, alle tendenze, con valori forti e un’anima giocosa. Spazio a intolleranze e allergie, quindi, ma in chiave positiva e propositiva. Perché il gelato è e deve rimanere un piacere universale. Da quello alla mandorla e senza zucchero, a quello “zero” tutto, a quello senza lattosio: l’impressione è che quel “senza” sia ormai davvero per tutti.
Pizza e gelato insieme?
Questi due mondi hanno qualcosa in comune: entrano nelle case di tutti, piacciono a tutti e sono alla portata di tutte le tasche. In più, entrambi stanno crescendo nella consapevolezza del consumatore. Perché allora non unirli, in proposte gastronomiche tutte da provare, aggiungendo anche un pairing prezioso di champagne? I nostri assaggi ci hanno dato una immagine della Roma futura: focaccia romana con gelato all’insalata (base alla lattuga, già con olio e sale, variegato con ceto balsamico di Modena) e topping di guanciale croccante e crema al pepe; Focaccia aglio, olio con gelato di ricotta affumicata e scamorza più topping di crema al peperoncino e una indimenticabile focaccia con gelato alla mortadella.
Foto Italian Gourmet e courtesy of “Roma è gelato”.
a cura di Alessandra Sogni
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