Quanto ‘pesa’ un pomodoro sull’ambiente? E quanto la mia scelta di consumare un cibo al posto di un altro può influenzare l’equilibrio del Pianeta?
(a cura di Anna Prandoni)
Sostenibilità è parola molto usata, ma spesso poco conosciuta nel suo significato concreto. A volte ci nutriamo con troppa leggerezza, senza capire fino in fondo quanto quello che arriva sul nostro piatto possa procurare più o meno impatto nell’ambiente. Non è terrorismo alimentare: è solo conoscenza, che ci serve per essere consapevoli di quanto anche scelte apparentemente insignificanti e banali possono davvero cambiare le sorti della terra.
Modificando la nostra alimentazione, anche solo di poco, e quindi influenzando la produzione possiamo riuscire a contrastare la scarsità d’acqua e il riscaldamento globale anche a tavola.
Perché consumare una patata costa meno, in termini ambientali, che portare una bistecca sulla nostra tavola? I conti sono presto fatti: l’allevamento genera più gas serra dei trasporti e contribuisce notevolmente all’aumento della temperatura terrestre. Portare in tavola un chilo di carne bovina implica l’emissione di 68 kg di anidride carbonica e l’utilizzo di oltre 16 mila litri d’acqua. Per la stessa quantità di patate l’emissione di anidride carbonica è di 30 kg e bastano 900 litri d’acqua. Per nutrire l’animale, infatti, serve il mangime, che va coltivato e che quindi come minimo raddoppia le emissioni e gli sprechi.
Certo, una patata nutre diversamente di una bistecca, ma mangiare meno carne è uno dei consigli più dispensati dai medici e quindi limitarne il consumo può far bene all’ambiente ma anche al nostro corpo.
Che altro si può fare per mangiare ‘sostenibile’?
Pochi imballaggi, prodotti locali, rispetto della stagionalità, niente sprechi: essere sostenibili ti fa risparmiare e ti permette di entrare in contatto con produttori che hanno come te a cuore l’ambiente. Acquistare solo ciò che sei sicuro di consumare ti permette di spendere meno, cuocere solo il minimo indispensabile rende i cibi più buoni e più nutrienti. Le regole sono così semplici da apparire quasi banali. Riscoprire la stagionalità di frutta e verdura è un bel modo di raccontare ai bimbi di città l’affascinante ciclo della natura: un gioco per i più piccoli, che può essere utile anche ai grandi. Anche cucinare, al posto di scegliere prodotti pronti, è un atto ecologico: i cibi pronti, infatti, hanno un impatto ambientale davvero imponente se pensiamo che in alcuni casi per produrre un cibo viene utilizzata 100 volte più energia di quanta questo alimento ne apporti a chi lo consuma. E allora perché non riscoprire il piacere di stare ai fornelli?
Chi dorme non piglia pesci…
…ma chi sta sveglio mangia quelli non a rischio di estinzione, predilige il pesce pescato e sceglie quelli di stagione. Perché anche per i prodotti ittici il momento di pesca è importante, come per i vegetali: meglio sceglierli al di fuori della loro fase di riproduzione, per consentire alle specie di riprodursi.
Se per la frutta e la verdura basta rivolgersi ai nonni, sui pesci le informazioni non sono così note: ecco allora venire in nostro soccorso Slow Food che ha redatto dei pratici librini scaricabili dal web che ci aiutano ad identificare il periodo migliore per consumare una pescatrice o un branzino.
Per quanto riguarda il pesce d’allevamento, invece, il problema è l’emissione di elevate quantità di nutrienti e farmaci negli ecosistemi acquatici. www.slowfood.com/slowfish
Alla cassa c’è l’ambiente
Finché non provi non te ne convinci, ma al Wuppertal Institut per il Clima, l’Energia e l’Ambiente hanno inventato un modo pratico per capire in pochi click quanto pesi sull’ambiente con la tua alimentazione: si tratta di un indicatore elaborato per misurare il peso dei nostri consumi sull’ambiente e ti restituisce il prezzo non monetario ma ambientale delle tue scelte in termini metri cubi di acqua consumati e di emissioni di CO2 prodotte per realizzare tutto ciò che vuoi comprare o gettare. Provare per credere!
E se vuoi sapere esattamente quanto pesano le tue scelte di vita e fare qualcosa per ‘compensare’ quanto hai distrutto in termini ambientali, ecco il sistema ideato da Lifegate, che con il suo calcolatore ti consente di quantificare e compensare l’impatto ambientale del tuo stile di vita.
La natura a domicilio
Nei paesini a forte impronta agricola è la norma, nelle grandi città sta diventando una buona abitudine: una cassetta piena di prodotti locali e di stagione viene depositata una volta alla settimana davanti alla nostra porta: di solito se ne occupano consorzi di produttori, spesso biologici, che raccolgono e scelgono per noi il meglio che la natura produce in quel periodo. Sono ormai in tanti, si ha la garanzia di cucinare alimenti sani e garantiti, e anche la comodità di riceverli a casa. E in più c’è il fattore sorpresa: la terra ci regala ogni settimana qualcosa di diverso e ci permette di scoprire varietà che forse con una spesa più convenzionale non avremmo acquistato. Tanti gli esempi, come www.cortilia.it www.bioexpress.it www.portanatura.it
In sintesi
Nutrirsi con gusto e in maniera sostenibile, spesso, è l’equivalente: scegliere con attenzione quello che finisce nel nostro piatto è un atto ecologico ma è anche un atto d’amore verso le persone per cui cuciniamo, e sempre ci porta a piatti più buoni, oltre che più sani. Certo, occorre informarsi, e bisogna conoscere alcune semplici regole che possono davvero cambiare il nostro modo di approcciarci al cibo. Chissà che questo non ci consenta di diventare consumatori consapevoli e allo stesso tempo cuochi migliori.
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