Per la prima volta va ad un italiano il prestigioso premio. Romano, già vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, Malizia per dieci anni sarà campione in carica
Sucre d’Or 2020. È Davide Malizia il “Meilleur Tireur de Sucre Artistique du Monde”, ovvero il “Miglior Artista al Mondo dello Zucchero”. Premiato domenica 6 settembre a Roma, in un evento carico di emozioni presso Palazzo Naiadi (Hotel Exedra). Non un evento qualuque: c’erano quasi tutti i nomi che contano della pasticceria italiana e internazionale. Da Gabriel Paillasson a Iginio Massari, da Roberto Rinaldini a Stefano Laghi, Da Gino Fabbri a Sal De Riso, a Giancarlo Timballo e poi ancora il mitico Beppo Tonon, Fabrizio Galla, Diego Crosara, Paolo Sacchetti, Francesco Elmi, Emanuele e Filippo Valsecchi, Voincenzo Donnarumma e molti, molti altri. Colleghi che non hanno voluto mancare alla consegna di un giusto riconoscimento al lavoro, alla passione di oltre 20 anni, ma soprattutto alla celebrazione di un amico. Per questo si è trattato sì dell’omaggio al professionista, ma anche all’uomo che tutti (in primis la sottoscritta) hanno imparato ad apprezzare e ad amare.
il Maestro Pasticcere romano è il primo italiano a vincere il prestigioso Sucre d’Or 2020, dopo due edizioni portate a casa da illustri francesi, Gabriel Paillasson e Stephane Klein. Si tratta infatti di un premio conferito a livello mondiale a chi, negli ultimi dieci anni, abbia saputo lasciare il segno in termini di stile, estetica, tecnica e innovazione nella lavorazione dello zucchero artistico. A conferirlo, Déco Relief, storica azienda francese specializzata in ingredienti e materiali professionali per l’alta pasticceria.
“Ricevere il Sucre d’Or 2020 è una soddisfazione immensa – ha commentato Davide Malizia – Lo reputo un traguardo eccezionale, considerando anche l’altissimo livello dei miei predecessori, Gabriel Paillasson e Stephane Klein. Non ho mai pensato di vincerlo, quindi è stata una sorpresa, un duplice onore. Si tratta di un tassello importante della mia carriera, che sancisce nel migliore dei modi tutto ciò che finora ho fatto nella disciplina dello zucchero artistico”. A proclamare il vincitore, il Maestro Gabriel Paillasson e Iginio Massari che ha raccontato episodi personali e professionali condivisi con Davide Malizia e ha celebrato anche la moglie di Davide, Andrea, che su richiesta di Paillasson ha pronunciato un breve, ma toccante discorso che ha commosso la platea e i relatori.
Tantissime le altre personalità presenti al Sucre d’Or 2020, dal Presidente di confartigianato dolciario del Lazio, Auguto Cestra, ai rappresentanti di moltissime aziende partner di Davide e della sua scuola “Aroma Academy”.
A giudicare il vincitore, scelto tra i migliori esponenti della disciplina di tutto il mondo, una giuria composta, accanto a Gabriel Paillason, da Frédéric Bonnet, già direttore tecnico dell’École Nationale Supérieure de Pâtisserie (ENSP) a Yssingeaux, Alain Lambert, fondatore di Déco Relief, e Pascal Molines, MOF e Campione del Mondo di Pasticceria. All’unanimità i giurati hanno espresso il loro voto per Davide Malizia. Alain Lambert ha affermato che “seguendo per diversi anni le creazioni del Maestro Malizia, è stato inevitabile notare la sua grandiosa evoluzione oltre che la sua tecnicità. La sua prestigiosa ‘Aromacademy’, fondata nel 2015 a Roma, è la prova del suo duro lavoro, del suo amore per la professione e della voglia di trasmettere il suo know-how”. E ancora: “Davide Malizia rappresenterà l’eccellenza italiana in Francia accompagnato dal team Déco Relief, a tale riguardo, verrà sviluppata una nuova gamma di prodotti nata da questa collaborazione”.
Intervista a Davide Malizia
Davide, cosa ci dice di questa vittoria?
Ricevere il Sucre d’Or 2020 è una soddisfazione immensa, reputo questo premio leggendario, considerando anche l’altissimo livello dei miei predecessori, Gabriel Paillasson e Stephane Klein. Non ho mai pensato di vincerlo, quindi è stata una sorpresa, un duplice onore. Lo ritengo un tassello importante della mia carriera, che sancisce nel migliore dei modi tutto ciò che finora ho fatto nella disciplina dello zucchero artistico.
Da dove nasce questa passione?
Nasce dai miei genitori, ceramisti di Caltagirone. Fin da piccolo ho avuto sotto gli occhi la manualità delle tecniche di modellaggio della ceramica, molto vicine a quelle dello zucchero, un’arte che mi ha sempre affascinato. È nata poi, quasi contemporaneamente, la passione per la pasticceria, che ho portato avanti nella mia vita professionale. Diciamo che è stato naturale unire le due “arti”, e niente più dello zucchero artistico le comprende entrambe.
Cosa fa la differenza nell’eccellenza?
Credo ci sia una sostanziale differenza tra esecutore e artista. Ci sono ottimi esecutori in questa disciplina, anche molto bravi. Sono però sempre stato convinto di una cosa: il talento non si acquisisce e tantomeno si compra, è una caratteristica innata tipica solamente dell’Artista, con la A maiuscola. Ritengo la predisposizione naturale una marcia in più, ma sicuramente considero fondamentale l’allenamento: disciplina e applicazione permettono di raggiungere risultati importanti e, coniugate al talento, anche vette prestigiose come quella dello Sucre D’Or 2020.
Quale futuro vede per lo zucchero artistico?
Questa disciplina affascina soprattutto le nuove leve, i giovani che si approcciano al mestiere della pasticceria. Ai meno esperti può anche sembrare un’applicazione da un lato troppo difficile, dall’altra “inutile”, poiché la scultura di zucchero artistico non si mangia. Quello che però emerge, ad uno sguardo più attento e vicino, è l’enorme potenziale di queste sculture, che hanno grande e sempre maggiore applicazione nella pasticceria di alto livello. Basti pensare alle vetrine, da arricchire in modo spettacolare con realizzazioni di zucchero artistico, o alla richieste di sculture per eventi e cerimonie, la cui domanda è in crescita. Non ultimo, da considerare i costi: come mi ha sempre detto uno dei miei grandi Maestri, Iginio Massari, l’arte dello zucchero è la più difficile, ma anche la più economica. Quello che cerco di dire, soprattutto ai nuovi pasticceri, è che il “segreto” sta tutto nella propria manualità e nella propria arte: imparare a lavorare bene lo zucchero è una carta professionale importante da giocare, anche dal lato pratico ed economico, considerando i costi poco proibitivi della materia prima e il largo campo di applicazione.
Qualche consiglio per chi desidera fare i concorsi e creare un proprio stile artistico?
Ciò che dico sempre, quando ci si approccia ai concorsi di zucchero artistico, è: mai guardare ai libri o al passato, perché si tende a copiare, a realizzare dei “deja vu”, anche se belli e ben fatti. Bisogna piuttosto fare un lavoro di invenzione, concettuale. È un processo creativo che dura tanto, ci vogliono anni per raggiungere il proprio stile: lo dico per esperienza. Le persone vengono ricordate per l’impronta che lasciano, per la loro cifra stilistica e la tecnica; credo che ciò valga per molti ambiti artistici, non solo nell’applicazione dello zucchero.
Chi ha influito maggiormente sulla tua visione artistica?
Nel mio percorso professionale per lo zucchero artistico sono stati fondamentali Stefano Laghi, Iginio Massari, Ewald Notter e Stephane Klein.
Qualche anticipazione sui progetti futuri?
Nell’imminente futuro ho un desiderio importante: ampliare la scuola, l’Aromacademy, con una nuova struttura su Roma interamente dedicata alla pasticceria. Non nascondo infine che, anche dal lato dei concorsi, ho ancora qualche soddisfazione da togliermi.
Chi è Davide Malizia
Davide Malizia nasce a Roma da origini siciliane, precisamente di Caltagirone, paese di pittori e modellatori della ceramica. Segue tutti i suoi studi con interesse facendo contemporaneamente diverse esperienze lavorative presso i più noti laboratori di pasticceria in prestigiosi alberghi della capitale, appassionandosi progressivamente all’arte dello zucchero e della scultura artistica abbinata al disegno, che lo porta ad approfondire la materia con crescente interesse. Sull’ala dell’entusiasmo per i suoi primi lavori, continua a studiare perfezionandosi e frequentando scuole specializzate nel campo artistico prescelto, cioè quello della pasticceria, con preminenza per la lavorazione dello zucchero. Frequenta quindi scuole in tutto il mondo (Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Usa…) dove si specializza nello zucchero artistico ad altissimi livelli, con grandi maestri internazionali. Arrivano così le prime importanti vittorie: medaglia d’oro ai Campionati internazionali di Massa Carrara per lo Zucchero Artistico nel 2005, e i Campionati mondiali di Lussemburgo (World Culinary Cup) – con quattro medaglie d’oro e altrettante menzioni per il massimo punteggio ottenuto nella sua categoria artistica – nel 2006, coronando così i primi grandi traguardi che sanciscono l’alta professionalità e il merito raggiunti.
Nel 2007 dà vita al suo laboratorio “Sugar Dreams”, un progetto con al centro importanti nozioni per lo sviluppo di vere e proprie opere d’arte in zucchero artistico, all’interno del quale venivano create pièce in zucchero per il cinema: bicchieri, finti vetri, e oggetti di scena destinati a celebri pellicole. Nel 2008 fa un ulteriore passo ai Campionati Europei di Stoccarda, vincendo sei medaglie d’oro e il titolo assoluto di categoria artistica. Nello stesso anno vince il primo premio per lo zucchero artistico alle Olimpiadi di Erfurt in Germania, come unico oro per la nazione Italia nella categoria.
Nel 2010 è membro della Nazionale Pasticceri Italiana per la Coppa del Mondo di Pasticceria a squadre in America, a Phoenix, il World Pastry Championship. Qui vince il titolo di Vice Campione del Mondo 2010 e il Premio Speciale di squadra per la Miglior torta al mondo 2010. Nel 2012 diviene maestro AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), la più alta qualifica professionale in Italia; nello stesso anno è medaglia d’oro al concorso The Pastry Queen, Campionato mondiale di pasticceria femminile al Sigep di Rimini, in veste di allenatore del team Italia.
Nel 2013 vince la medaglia d’oro al Campionato Mondiale di Zucchero Artistico “The Star of Sugar” e l’oro al al Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores in veste di allenatore del team Italia (Rimini). Nel 2015 fonda Aromacademy, l’Accademia di pasticceria della capitale romana; nel 2016 è Medaglia d’Oro al Campionato del Mondo di Pasticceria di Parigi, “Mondial des arts sucrés”, come allenatore del team Italia; ancora nel 2016, porta all’oro la squadra italiana nel Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores (Rimini).
A questi traguardi si aggiunge quindi il Sucre D’Or 2020 – Miglior artista al mondo dello zucchero” per il decennio. Oggi Davide diffonde il suo pensiero grazie alla sperimentazione continua nella sua Accademia dedicata alla pasticceria e allo zucchero artistico, tenendo anche corsi all’esterno, vere e proprie full immersion sulla sua materia tenute in diverse scuole di pasticceria nel mondo.
a cura di Atenaide Arpone
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