Una guida completa per districarsi tra i segreti della carne di bovino adulto. Ecco i tagli più nobili che bisogna assolutamente conoscere in macelleria o al ristorante.
Bovino Adulto: i tagli più nobili da si ricavano dalla zona dorsale del bovino, la più pregiata, filetto, controfiletto e costata sono tagli pregiatissimi, teneri e saporiti, che richiedono cotture veloci, che non li snaturino.
Scopriamo le caratteristiche dei tagli nobili
Lombata
Compresa fra lo scamone e le coste della croce, la lombata è un lungo muscolo che si appoggia sulle vertebre lombari: lontano dalle zone del corpo più sottoposte a sforzi, fornisce tagli teneri. Subito sotto la colonna vertebrale corre il filetto, che in genere viene tolto e lavorato a parte: lo si lascia attaccato solo quando si tagliano le fiorentine. La lombata può essere venduta con l’osso o senza. Nel primo caso si hanno costate (ricavate dalla parte anteriore della lombata, fra la sesta e la tredicesima costola) e fiorentine (ottenute dalla parte posteriore dello stesso pezzo ma comprendenti anche una sezione di filetto). Spesse almeno 4 cm, le fiorentine possono pesare dai 500 g al chilo. Adatta per 4 persone, una fiorentina è composta da una parte di osso, una di filetto e una di controfiletto.
La parte da cui si ricavano le costate, una volta disossata, si può tagliare in bistecche o entrecôtes (chiamate anche fracoste), da cuocere brevemente alla griglia o in padella: queste sono caratterizzate da un “occhio” di grasso che non va assolutamente eliminato.
Il Controfiletto o Roastbeef
La parte della lombata verso la coda dà origine al taglio chiamato controfiletto o roastbeef. Dal controfiletto, disossato e sgrassato, si ottengono lombatine adatte a una veloce cottura in padella, e roastbeef. Quest’ultimo, ricco di piccole infiltrazioni di grasso va cotto in modo da ottenere una carne dalla superficie saporita e caramellizzata e dall’interno morbido, succoso e leggermente rosato. Per ottenere questo risultato, la temperatura deve essere più bassa se il pezzo è grande, più alta (e per un tempo breve) se piccolo. Il tempo di cottura medio è di 20-25 minuti per ogni chilogrammo di carne. La ricetta “all’italiana” del roastbeef prevede come condimenti olio e rosmarino. Sale e pepe vanno aggiunti a cottura ultimata. Un consiglio prezioso: non si deve mai bucare la carne prima che sia cotta, per non provocare la dispersione dei suoi succhi. Solo quando la carne è quasi pronta la si può infilzare fino al centro (ma non oltre) con uno stecco di acciaio per verificarne la cottura: dopo una decina di secondi lo si estrae e lo si porta alle labbra; se non scotta, la cottura è giusta.
Tutto sul Filetto
In assoluto il taglio più tenero e pregiato della carne bovina, il filetto occupa la volta della regione lombo-sacrale del bovino. Corre parallelo alla costata, sotto le vertebre lombari e in prossimità dei reni. Ha più o meno la forma di un sottile cono, la cui base è a contatto con lo scamone. È un insieme di muscoli sottoposti a pochissimo sforzo, che danno perciò una carne molto tenera. Il rovescio della medaglia sono le dimensioni ridottissime: può pesare, al massimo, 4 kg, rappresentando il 2,5 per cento di tutta la carne che si può ricavare da un bovino.
Il filetto viene generalmente diviso in tre parti: la testa, il cuore, e la coda.
La testa è la parte più larga e anche la meno fine, venata da qualche traccia di tessuto connettivo: è adatta a preparare bistecche e a essere tritata a coltello, ma è ottima anche a fette sottili, in carpaccio. Il cuore, la parte centrale, ha forma regolare: si può tagliare in grossi tranci, da circa 400 g ciascuno, per ottenere le Chateaubriand, bistecche per due persone da cuocere velocemente. La coda, posta sotto le costole, è la parte più sottile, e si assottiglia sempre più verso la fine: se ne ricavano i tournedos o i piccoli filets mignon, ed è ottima da proporre cruda.
E i tempi di cottura? Ecco quali sono
Qualsiasi parte si scelga, sono necessarie cotture veloci e ben poche aggiunte per valorizzare il filetto. Importante è ricordare che la padella, meglio se di ferro, deve essere ben calda, come pure il grasso usato, burro oppure olio. È proprio durante la rosolatura che si forma la crosticina che impedisce agli umori di disperdersi, conferendo alla preparazione succosità e sapore.
I tempi di cottura variano ovviamente in base alle dimensioni. Una bistecca di filetto del peso di 150/200 g richiede un tempo di cottura che va da 2 a 5 o 6 minuti per lato, a seconda che la si voglia al sangue o ben cotta. Naturalmente i tempi aumentano se il pezzo è più grande.
Questo uno schema dei tempi di cottura per una bistecca di filetto spessa 3 centimenti:
Molto al sangue (blue, rare): 2 minuti per lato. La temperatura al cuore è di 45 °C.
Al sangue (saignant, medium-rare): 3 minuti e mezzo per lato; La temperatura al cuore è di 50 °C.
Media o a metà (au point, medium): 4 minuti e mezzo per lato. La temperatura al cuore è di 60 °C.
Ben cotto (bien cuit, well done): 5 minuti e mezzo per lato. La temperatura al cuore è di 70 °C.
W la Ciccia. Scegliere, lavorare e cucinare la carne bovina
Un testo che insegna ai ristoratori ad acquistare “bene” la carne, lavorarla altrettanto bene e cuocerla ancora meglio dal momento che ogni taglio, in funzione di tante cose, soprattutto quanti grassi e quanti tessuti connettivali, ha tecniche di cottura che lo esaltano e altre che lo penalizzano. Ma con un occhio più che attento al food cost. Un libro estremamente utile, tecnico, ma facile da consultare.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere