Grande partecipazione e altrettanta voglia di guardare avanti e riprendere a stringere mani e contratti con ottimismo. I numeri parlano chiaro: gli operatori presenti alla 21° edizione di Cibus, andato in scena a Fiere di Parma dal 3 al 6 maggio 2022, erano davvero tanti. 3.000 gli espositori e 60mila nuovi prodotti. Tanti anche gli stranieri che sono tornati al Salone Internazionale, mostrando la loro piena fiducia nell’agroalimentare italiano.
Grande partecipazione e altrettanta voglia di guardare avanti e riprendere a stringere mani e contratti con ottimismo. I numeri parlano chiaro: gli operatori presenti alla 21° edizione di Cibus, andato in scena a Fiere di Parma dal 3 al 6 maggio 2022, erano davvero tanti. 3.000 gli espositori e 60mila nuovi prodotti. Tanti anche gli stranieri che sono tornati al Salone Internazionale, mostrando la loro piena fiducia nell’agroalimentare italiano.
Oltre alla tanta voglia di normalità, a Cibus si è respirata aria di innovazione e piena volontà di fare davvero e seriamente qualcosa per il Pianeta. Ampio spazio alla sostenibilità, grazie a “Cibus4Sustainability”, il progetto ideato e organizzato da Cibus in collaborazione con PwC, dedicato alla diffusione di esempi virtuosi di sostenibilità lungo la filiera alimentare: dalla produzione, alla trasformazione fino alla distribuzione. E ancora spazio alle Start Up grazie allo spazio “Le Village” by Crédit Agricole Parma.
“Crediamo nell’importanza di promuovere buone pratiche di sostenibilità lungo la filiera agroalimentare e siamo pertanto molto soddisfatti dei risultati di questa prima edizione di Cibus4Sustainability e della partecipazione attiva e numerosa delle imprese espositrici” ha affermato Erika Andreetta, partner PwC Italia.
Cibus 2022: il 3 maggio riapre le porte con ottimismo
Si è aperta a Parma, il 3 maggio, la 21° edizione di Cibus 2022, la fiera internazionale dell’agroalimentare, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare. L’inaugurazione è stata fatta da Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che ha dichiarato: “Inauguriamo Cibus con sufficiente ottimismo per il 2022 – ha detto Patuanelli – C’è la voglia di tornare a esserci e mostrare l’agroalimentare italiano al mondo, dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi”. Alla cerimonia hanno presenziato anche: Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presenti anche Carlo Ferro, presidente di ICE – Agenzia, e Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, oltre ad altri rappresentanti del mondo economico e politico.
Un Pianeta da nutrire
Intervenendo all’assemblea di Federalimentare, il presidente Ivano Vacondio ha detto: “Può sembrare strano essere a Cibus per celebrare il food&beverage made in Italy considerando il difficile contesto internazionale e le preoccupanti conseguenze che anche l’Italia sta subendo. Ma io credo che questo evento sia il più importante non malgrado la situazione che stiamo vivendo ma proprio a causa di quanto sta accadendo. Cibus, infatti ci dà il modo di fare alcune riflessioni: la pandemia prima e la guerra ora ci hanno messo di fronte alla vulnerabilità del nostro sistema alimentare. Sarà importante allora iniziare a pensare a un nuovo modello di diplomazia alimentare da perseguire con un duplice obiettivo: nutrire il pianeta e dare stabilità sociale alle nazioni”.
Lotta allo spreco
Ridurre lo spreco alimentare, questa la sfida dei prossimi anni che vede coinvolti sia i consumatori sia le imprese alimentari, la ristorazione e la grande distribuzione. Se il Covid nel 2020 aveva indotto una riduzione dello spreco alimentare da parte delle famiglie italiane, nel 2021 si è vista una risalita che gli esperti prevedono anche per il 2022. Questo il tema del convegno “L’unico piatto ricco è quello che non spreca – Nuova vita agli scarti alimentari e lotta allo spreco”, organizzato da Economy Group. Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandin e il presidente di Federdistribuzione Ettore Frausin e il presidente del Banco Alimentare Giovanni Bruno.
“Ogni anno vengono buttati 5 milioni e 110mila tonnellate di cibo buono (spreco alimentare), ovvero il 17,3% di prodotto, 235 g di cibo buono pro capite ogni giorno”. Ancora oggi, però, ci sono persone che muoiono di fame. Se il cibo non può essere recuperato per nuove lavorazioni, come del resto in alcuni casi è possibile (lo abbiamo visto anche nel Le Village by Credit Agricole, come potete leggere sul numero di maggio del Pasticcere Italiano, presto sfogliabile qui, ndr), cosa si può fare perché non venga buttato? La risposta la può dare, in parte, il Banco Alimentare. La onlus è attiva fin dal 1989 nel recupero delle eccedenze da tutta la filiera (ortofrutta, industria agro-alimentare, grande distribuzione e ristorazione), che vengo poi distribuite alle persone in difficoltà.
Dal retail al fuoricasa
Il canale distributivo dell’Horeca (bar, ristoranti e affini) è assai rilevante per le aziende alimentari e, dopo la parentesi pandemica, ha ricominciato a crescere a tassi più elevati rispetto al retail. Un fenomeno dovuto anche al food delivery, che incrementa le occasioni di consumo, portando a domicilio pasti preparati fuori casa. Sarà dunque importante per le aziende appoggiarsi sulla distribuzione specializzata, che garantisce la capillarità distributiva e il servizio logistico agli oltre 130 mila punti di somministrazione in Italia e alle migliaia di catene presenti in tutto il mondo. Il valore del mercato fuori casa si assesterà quest’anno intorno a 75 miliardi di euro, con una proiezione nel 2023 di oltre 80, secondo l’Osservatorio Cibus. Questo il messaggio che arriva da Cibus 2022, che ha allestito un’area “Horeca The Hub”, organizzata da Fiere di Parma, in collaborazione con Dolcitalia, interamente dedicata al mondo dei consumi fuori casa.
Le trasformazioni digitali del mercato
Per favorire l’evoluzione del canale Out of Home è necessario e inevitabile che il mondo del largo consumo e del food retail operi delle scelte strategiche basate sulle trasformazioni digitali già in atto nel mercato. Se ne è parlato in occasione del convegno “I vantaggi dell’innovazione digitale nell’out of home: personalizzazione e attenzione al food cost”, organizzato in collaborazione con Jakala, compagnia specializzata nell’analisi del mercato attraverso un sistema di mappatura geografica disponibile a livello globale definito “Geo Intelligence”. Secondo Raffaele Cerchiaro, senior partner Jakala, “è fondamentale per i brand conoscere a fondo i propri consumatori, attuali e potenziali, utilizzando i dati micro-territoriali a loro disposizione”.
La forza del Territorio e delle imprese a carattere famigliare
La forza dell’agroalimentare italiano è il territorio, la biodiversità che contraddistingue il nostro Bel Paese da Nord a Sud rende l’Italia unica. E questa unicità è emersa a Cibus. Gli operatori esteri, arrivati grazie al grande lavoro di ICE Agenzia, e quelli italiani hanno infatti potuto approfondire le opportunità dei loro assortimenti scoprendo le migliaia di novità spesso legate alla tradizione dei territori. La vera novità di Cibus 2022 è proprio che la crisi ha dimostrato la solidità delle imprese a carattere familiare del nostro Paese, che hanno continuato a lavorare e a progettare anche
durante la emergenza pandemica e la crisi Ucraina senza lasciarsi scoraggiare, anzi aumentando i loro sforzi per raggiungere l’eccellenza e la sostenibilità dei loro prodotti. Tutti gli operatori hanno confermato che il made in Italy agroalimentare è la ricetta ideale non solo per la ristorazione, come possiamo leggere ormai da decenni sulle tavole di tutto il mondo, ma anche per il retail dove i nostri prodotti si stanno trasformando da nicchia di importazione a mainstream per i consumatori.
Cibus Food Saving
Infine, ma non certo per importanza, anche quest’anno si è svolta la iniziativa Cibus Food Saving, realizzata dal Banco Alimentare per recuperare a fine fiera le eccedenze degli espositori. Gli alimenti donati dalle aziende espositrici, ancora in perfetto stato, vanno a 742 strutture caritative convenzionate. Presentato inoltre un progetto di Fondazione Fiera Milano, Fiere di Parma e
Federalimentare per realizzare due mense in Ucraina per i profughi che si affollano lungo i confini.
Foto courtesy of Cibus
a cura di Anna Celenta
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