Grande Cucina

Un nuovo paradigma del fine dining: Alain Ducasse al Romeo di Napoli

La scena gastronomica napoletana è pronta ad accogliere una trasformazione rivoluzionaria con l’arrivo dello chef al Romeo Luxury Hotel.

Con una proposta culinaria che combina l’eleganza della cucina francese con le eccellenze del territorio campano, Alain Ducasse inaugura in Italia il primo ristorante che porta il suo nome, al nono piano dell’elegante struttura di via Cristoforo Colombo, di fronte al molo Beverello.

Il menu del ristorante si articola in due percorsi di degustazione – uno da cinque e uno da sei portate – affiancati da una carta sintetica che riflette il paradigma stilistico del suo ideatore. I piatti proposti sono un tributo alla qualità delle materie prime, esaltate attraverso cotture brevi che ne preservano i sapori autentici. Le due “T” – il territorio campano e le tecniche della cucina francese – sono al centro della proposta di Ducasse, che non manca di sorprendere con un tocco personale e innovativo.

In occasione della presentazione del ristorante, abbiamo avuto l’opportunità di discutere con lo chef Ducasse, approfondendo la filosofia culinaria che caratterizzerà il Romeo di Napoli e le sue future collaborazioni con il Romeo di Roma, in prossima apertura.

Alcune domande allo chef Alain Ducasse

La pasta è una parte importante della nostra tradizione culinaria. C’è un motivo particolare per cui avete deciso di non inserirla nel menù?

“Il motivo è molto semplice: questo ristorante offre una haute cuisine francese contemporanea. Naturalmente, facciamo uso degli eccellenti prodotti della Campania e del resto d’Italia, ma la nostra offerta è decisamente francese.”

Pensa che questa scelta potrebbe influenzare in qualche modo la percezione che si ha del ristorante?

“Certo, è proprio questo che desidero: che i napoletani e i visitatori capiscano che venendo qui sperimenteranno questo tipo di cucina.”

Ci può spiegare perché il numero di opzioni vegetariane nel menu è così limitato, visto che il mercato italiano oggi ha una forte propensione verso le scelte vegetariane?

“Verdura e frutta saranno sempre più presenti.”

Quanto spesso sarà presente nel ristorante di Napoli?

“Come negli altri miei ristoranti: tutte le volte che sarà necessario.”

Romeo Napoli
Foto: Matteo Carassale

Durante la conversazione, Ducasse ha sottolineato l’importanza di portare novità costanti al menu e di guardare sempre al territorio per trovare ispirazione. Questo approccio si traduce in piatti che fondono sapientemente la tradizione francese con le eccellenze italiane, creando un’esperienza culinaria unica.

Tra i piatti in menu spiccano creazioni come il “Granchio blu del Mediterraneo, fagioli bianchi di Controne e chinotto”, che esalta la freschezza dei prodotti locali con un tocco di raffinatezza francese. Il “Piccione di Laura Peri con ciliegie, verdi e bianchi di bietole” rappresenta un altro esempio di come Ducasse riesca a combinare ingredienti di alta qualità con tecniche culinarie sofisticate. Il “Raviolo di foie gras d’anatra e consommé di pollo” è una chiara fusione delle tradizioni culinarie francesi e italiane, mentre il “Soufflé al cioccolato della Manufacture Alain Ducasse a Parigi, sorbetto Madagascar” testimonia l’eccellenza nella pasticceria, una componente fondamentale della filosofia di Ducasse.

Il gruppo Romeo Collection ha dato a Ducasse carta bianca per rivoluzionare e internazionalizzare la proposta del ristorante. Non sorprende quindi l’audacia di un menu che omette la pasta, ma offre invece una cucina francese contemporanea di altissimo livello.

La presentazione è stata anche l’occasione per conoscere Alessandro Lucassino, lo chef residente del Romeo di Napoli, e Stephan Petit, il nuovo chef del Romeo di Roma, in prossima apertura. Questo nuovo capitolo della Romeo Collection testimonia l’impegno del gruppo a mantenere alte la qualità e l’innovazione nella sua offerta culinaria.

Con la benedizione di Alain Ducasse, il Romeo di Napoli si appresta a diventare un nuovo punto di riferimento per il fine dining della città partenopea.

In apertura: foto Hangar Design Group

a cura di Federico Lorefice