Due case a indirizzo segreto dove vivono protette, con i loro bambini, le donne minacciate di morte da ex mariti o stalker. Sono i punti di forza del Centro Antiviolenza Artemisia, scelto per quest’anno dagli chef fiorentini come destinatario di una nuova iniziativa di solidarietà. Dopo due appuntamenti dedicati ad Amatrice e alla ricostruzione post-sisma, l’ormai tradizionale serata benefica verrà organizzata sulla terrazza del Forte Belvedere e avrà per obiettivo la raccolta di fondi da destinare alla lotta al femminicidio e alla violenza di genere. L’appuntamento è fissato per giovedì 6 settembre e coinvolgerà alcuni dei più rinomati chef fiorentini e toscani, che hanno risposto con grande generosità all’appello lanciato dal comitato “Italian Chef Charity Night” .
A cura di Daniela Guaiti
Il programma della serata prevede una cena a buffet aperta al pubblico, con un’offerta minima di 25 euro che sarà interamente devoluta al centro antiviolenza. I partecipanti potranno così assaporare i piatti firmati da 16 importanti chef del panorama fiorentino e toscano, inclusi i titolari di diversi ristoranti stellati. Fra gli altri hanno aderito all’iniziativa gli stellati Annie Feolde, Marco Stabile, Peter Brunel, Antonello Sardi e Ombretta Giovannini, insieme a Stefano Cavallini, il primo italiano ad aver conquistato la stella Michelin oltreconfine. A loro si affiancheranno Karime Lopez, braccio destro di Massimo Bottura, Simone Cipriani, Beatrice Segoni, Sandro Baldini, Riccardo Serni e Monika Filipinska. Sedici chef di primissimo piano (otto uomini e otto donne) che presenteranno le loro più prestigiose realizzazioni.
“A due anni dalla prima edizione del Charity – spiega Marco Gemelli, il “Forchettiere”, organizzatore della serata insieme a Once Events – chiediamo a Firenze di ripetere la straordinaria prova di generosità delle volte precedenti. La lotta al femminicidio rappresenta un tema cruciale che tocca la nostra quotidianità, un fenomeno tanto più odioso perché può colpire all’improvviso e spazzare via intere famiglie. Possiamo contribuire a evitare altre morti, e per questo vogliamo chiamare a raccolta la popolazione di Firenze perché dia una volta di più il suo contributo”.
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