Alla scoperta di due produzioni di pregio in Campania. Daniele Sottile ci racconta il vino di Marisa Cuomo e Quintodecimo.
Delle gemme preziose della nostra Nazione abbiamo parlato e continueremo a farlo perché fortunatamente, la quantità di gioielli è vicina all’infinito.
In ogni regione del nostro “Bel Paese” abbiamo la fortuna di trovare ogni genere di produzione enologica sospinta dal nostro estro e dalla nostra illimitata fantasia.
Dalle bollicine metodo Charmat ai passiti, dalle bollicine metodo Classico ai vini liquorosi, dai vini aromatizzati ai fermi di tutti i colori (una volta solo bianco, rosato, rosso, da qualche tempo anche orange e chissà cosa ci riserverà il futuro).
Ogni regione ci offre poi una serie così variegata di paesaggi e territori che non possiamo che rimanere estasiati al sol pensiero.
Quando pensiamo alla Campania la nostra mente e il nostro cuore si riempiono di pathos e di poesia, nobile storia e intensità umana.
Tra tante ottime realtà del vino, ecco due fiori all’occhiello del nostro straordinario ed immenso patrimonio vitivinicolo.
Vino campano: due eccellenze da scoprire
Le Cantine Marisa Cuomo
Ci troviamo nel cuore della Costiera Amalfitana.
Immaginate l’uva che cresce aggrappata alla roccia di Furore. Il mare e il sole avvolgono questi frutti solidi che diverranno nettare per i fortunati e ansiosi appassionati. Al fascino della geometria dei vigneti dell’azienda, si aggiunge la suggestiva cantina scavata nella roccia.
Una realtà nata nel 1980. I protagonisti? Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo. Solo 10 ettari di territorio. Uve nobili selezionate in base alla giusta quantità di acidità ed il giusto tasso di umidità. Vecchi segreti tramandati da vinificatori del luogo e tecniche di elaborazione all’avanguardia danno vita a vini di eccelsa qualità, stimati in tutto il mondo.
Andrea e Marisa con l’enologo Luigi Moio ed i vinicoltori dell’azienda, scelgono di puntare sulla qualità per distinguersi nel panorama dell’enologia italiana con vini dal sapore unico e straordinario come il territorio della costa di Furore.
Tra i prodotti di punta il pluripremiato Furore Bianco Fiorduva, prodotto da uve rare ed autoctone, ovvero Fenile 30%, Ginestra 30%, Ripoli 40%. Superba eleganza, pulizia al palato, persistenza gusto olfattiva ed armoniosa raffinatezza a 360°.
Perfetto con piatti a base di pesce, ricchi di aromi o risotti a base di formaggi o molluschi.
Il Furore Rosso Riserva, che prodotto di grande spessore! Un blend ottenuto per metà dalla più autoctona delle uve rosse del territorio, ovvero il Piedirosso, localmente detto per’e palummo, e dall’altra metà da quella forse più nobile del sud Italia, l’ Aglianico. Si presenta con un rosso con riflessi rubino scuro, profumi intensi di frutti di bosco a bacca nera, more, ribes, mirtilli. Morbido in bocca e intensamente speziato.
Abbinamenti perfetti quelli con carni rosse stufate, brasati, spezzatini e selvaggina. Da provare assolutamente anche con formaggi saporiti di lunga stagionatura (un Caciocavallo Silano, per esempio).
Quintodecimo
Il sogno di una vita. Il sogno di Luigi Moio e della moglie Laura.
Questo è Quintodecimo. Il sogno anche di noi appassionati, che diventa realtà ogni qualvolta desideriamo godere di un prodotto intenso, sincero e di grande finezza.
Il nome è un omaggio al territorio, ovvero a Mirabella Eclano, località dove si trova l’azienda, che dista esattamente 15 chilometri da Benevento.
3 grandi rossi, 3 grandi bianchi. Una meticolosità direi “svizzera” che ci sorprende negli assaggi e nella scelta sempre azzeccata dei prodotti.
I 2 Taurasi, storica DOCG campana da uve aglianico in purezza, si differenziano per la sottozona all’interno della quale vengono prodotti. Come hanno insegnato i francesi, 2 cru, 2 vigne ben diverse.
Vigna Quintodecimo, Taurasi Riserva, prodotto dal 2004, solo in dieci annate finora, è un cru di due ettari di aglianico, ottenuto dall‘omonima vigna, piantata nel 2001 sul versante nord-ovest della tenuta, il cui il suolo è costituito da rocce argillose ricche in calcare ad un’altitudine dia 420 metri sul livello del mare. Intensità aromatica sopraffina e tannini saporiti.
In abbinamento benissimo con cinghiale, piccione e formaggi di media stagionatura.
Vigna Grande Cerzito, Taurasi Riserva, la cui prima annata è del 2009. Cru di un solo ettaro di Aglianico da suolo di natura vulcanica, a 440 metri di altitudine. Grande potenza ed eleganza, raffinati profumi di ciliegia, prugna e cioccolata ed il suo sorso carnoso e delicato.
Incredibile l’abbinamento con carni rare come il bisonte o il bufalo.
Ricordiamolo sempre, siamo molto fortunati a trovarci in Italia, nonostante tutto.
In apertura: Quintodecimo
a cura di Daniele Sottile
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