Grande Cucina

L’Alfabeto di Ellegì di Licia Granello. C come City. Wine&TheCity 2022

La nuova edizione tra il 6 e il 23 giugno. Tutte le novità di Wine&TheCity 2022.

La grande bellezza di Napoli. I grandi vini della Campania (e non solo). L’estate a un passo. La voglia di esserci, rivedersi, brindare, godere della meraviglia di tramonti e scalinate, giardini segreti e terrazze mozzafiato, reperti archeologici e allestimenti fantasmagorici. Wine&TheCity 2022 è tutto questo e un po’ di più.

Non è facile raccontare un evento così complesso e inusuale, come quello creato nel 2008 da Donatella Bernabò Silorata, supportato dalla cugina Irene (stesso cognome, competenze complementari, la realtà partenopea nelle mani come fosse casa) e dall’intero Dipuntostudio.

Dalle origini a Wine&TheCity 2022

L’idea originaria era quella contaminare una manifestazione enologicamente ortodossa – Vitigno Italia, dislocata a Castel Dell’Ovo – con l’incomparabile energia della città di Eduardo e Totò attraverso degustazioni e incontri sparsi nei vari quartieri. Ma il progetto iniziale è dilagato come posseduto da un proprio daimon, il demone benefico che gli antichi Greci consideravano la personificazione della passione. In pochi anni, quell’incredibile teatro a cielo aperto che è Napoli è diventato lo scenario perfetto per le scorribande di W&TC, mix enologico-culturale senza soluzione di continuità. Il tutto, utilizzando location mai banali, compresi spazi privati – ville, giardini, cortili, terrazze –  abitualmente chiusi al pubblico.

Dopo la pausa obbligata del Covid, il claim scelto per la nuova edizione – in programma tra il 6 e il 23 giugno – è WineYourSelf, invito a rimettersi in gioco scegliendo il proprio percorso tra arte e cibo, moda e viaggio. Dietro ogni tema una mappa di appuntamenti che si dipana tra centro storico e Posillipo, Napoli sotterranea compresa.

Unica eccezione extraurbana, la Reggia Designer Outlet di Caserta dove la “shopping experience” sarà contrappuntata da degustazioni, musica e performance d’arte.

Il programma

Scegliere tra gli eventi in programma è un’allegra fatica. Si va dal wine-tasting al Lapis Museum, accanto alle cisterne greco-romane poste quaranta metri sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, alla cena della stellata Marianna Vitale nei saloni dell’Aquarium della Stazione Zoologica Anton Dohrn, il più antico istituto di biologia marina d’Europa. E poi la rapinosa commistione tra i magnifici vini della cantina irpina Quintodecimo e le fotografie di Arash Radpour presso lo studio di architettura Francesca Frendo nel cortile di Palazzo Partanna, in piazza dei Martiri.

Oppure la celebrazione del solstizio d’estate con i vini di Feudi di San Gregorio sulla formidabile terrazza dell’Hotel Britannique. E il tramonto alla Grotta Marina, villa di delizie della costa di Posillipo altrimenti inaccessibile, dove si assaggeranno le bollicine Trentodoc (oltre sessanta marchi di spumanti sulla scia del mitico Ferrari) tra le installazioni della mostra Il Giardino Liquido di Nicola Rivelli, a cura di Carla Travierso.

Come ben recita il manifesto della rassegna, “Coltiviamo ebbrezza creativa, mettiamo in moto la città, andiamo alla scoperta di luoghi mai visti o semplicemente dimenticati. Siamo nomadi e trasversali, parliamo molti linguaggi. Ci piace la contaminazione, sovvertiamo gli stereotipi. Crediamo nella pluralità di voci e nel vino come espressione culturale”.

Resta solo l’imbarazzo della scelta. Da fare rapidamente (i posti disponibili per i vari eventi sono davvero limitati!). Ma mettete in conto anche il tempo per gustare la città, perdendosi tra vicoli e chiese con una sfogliatella calda tra le mani. Perché Napoli è mille colori (per dirla con Pino Daniele), mica solo Vedi Napoli e poi bevi.

 

 

 

 

 

a cura di Licia Granello